Confartigianato Cuneo lancia l’allarme: Autotrasporto in crisi per mancanza di personale

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L’Autotrasporto vive il paradosso di questi tempi: sale la domanda di lavoro, ma oltre il 40% delle offerte rimane inevasa perché non si trovano le figure professionali. Un fenomeno di portata europea, basti vedere il caso della Brexit, ma anche di casa nostra, dove le imprese del settore stanno vivendo una grave crisi per la difficoltà nel reperimento degli autisti.

La buona notizia Nei settori di trasporto e logistica, gli indicatori di mobilità e di attività produttiva registrano un marcato recupero e cresce la movimentazione delle merci. Nei primi sette mesi del 2021, anche sul nostro territorio, le vendite al dettaglio hanno tendenzialmente recuperato i livelli pre-Covid-19, mentre continua ad aumentare la domanda di servizi di spedizioni indotta dal boom dell’e-commerce.

A fronte di queste dinamiche, cresce la domanda di lavoro delle imprese di autotrasporto, a cui però corrisponde una difficoltà enorme nel reperimento del personale adeguato. Questo il dato che emerge dal Focus Confartigianato Trasporti nel settore, una situazione che sta mettendo a serio rischio la normale operatività dell’intero comparto.

Il reperimento del personale inoltre, diventa maggiormente critico con l’innalzamento dell’età media dei lavoratori: in cinque anni la quota di dipendenti over 50 delle imprese di autotrasporto è aumentata di 8,4 punti, passando dal 24,9% al 33,3%.

«Il fenomeno – spiega Claudio Berardo rappresentante degli Autotrasportatori di Confartigianato imprese Cuneo – è influenzato da diversi fattori, tra cui spicca la concorrenza di imprese di paesi con un basso costo del lavoro che hanno acquisito quote di mercato crescenti nella movimentazione internazionale delle merci. Il costo medio del lavoro delle imprese di autotrasporto dei dieci paesi maggiori competitor nel trasporto internazionale tra Italia e Unione europea è più che dimezzato (-58,4%) rispetto a quello delle imprese di autotrasporto italiane, il quale, a sua volta, è superiore del 16,3% alla media del costo sostenuto dalle imprese francesi, tedesche e spagnole. Una situazione che sta penalizzando fortemente il nostro settore anche a livello locale, rendendo meno attrattiva la stessa professione».

«La problematica della “mancanza di autisti”, che segnaliamo ormai da tempo – sottolinea Aldo Caranta vice presidente nazionale di Confartigianato Trasporti – sta emergendo in tutta la sua gravità. È indispensabile affrontarla partendo dalla costituzione di un tavolo interministeriale Trasporti, Interni, Lavoro e Sviluppo economico con le principali rappresentanze di categoria, in cui si analizzino le diverse concause e si adottino gli adeguati provvedimenti governativi in una duplice direzione: da un lato, attenuare l’emergenza con misure shock di immediato impatto, quale la previsione di incentivi pubblici per il conseguimento dei costosi titoli abitativi alla guida e sgravi sulle assunzioni di nuovi conducenti, dall’altro, creare le premesse culturali e normative per valorizzare il ruolo dell’autotrasportatore, rendendo attraente per giovani, disoccupati e inoccupati una professione sostanzialmente disprezzata nonostante il ruolo essenziale e strategico per l’economia».

«Si tratta di un fenomeno allarmante sul quale bisogna intervenire al più presto. – aggiunge Luca Crosetto presidente di Confartigianato Cuneo – E’ importante ragionare sulla formazione dei giovani, dando maggior valore al ruolo dell’autotrasportatore ed è necessario svincolarne l’accezione da una certa esclusività di genere. Autista non si declina soltanto al maschile, ma oggi anche al femminile. Senza correttivi urgenti, il rischio reale è quello di provocare un blocco alle attività economiche con conseguente mancato approvvigionamento di materiali e beni, compresi quelli di prima necessità, come ad esempio i generi alimentari, indispensabili per la vita quotidiana».

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