Confartigianato Cuneo ha presentato il suo Bilancio sociale

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Percorre il Valore Artigiano” è stato insieme il titolo del Bilancio Sociale 2021 di Confartigianato Cuneo e della tavola rotonda organizzata in occasione della presentazione del volume, lo scorso 1° luglio, nel suggestivo scenario dell’Auditorium Horszowski di Monforte d’Alba.

La pubblicazione, giunta alla sua sesta edizione, è un’iniziativa che l’Associazione di categoria, la più rappresentativa del comparto artigiano e delle PMI in provincia, seconda in Italia per numero di aderenti con quasi 9.000 iscritti, ha inteso realizzare per significare il peso e l’importanza del settore artigiano sul territorio e per dare contezza dell’operato a favore degli imprenditori cuneesi.

«Raccontarci nelle pagine del Bilancio Sociale – commenta Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo – non è un mero esercizio di stile. La ferma decisione di voler rendere conto del nostro operato, oltre a una scelta di trasparenza verso Istituzioni, stakeholder e territorio, vuole anche essere un momento di confronto e un’utile occasione per mettere al centro quel “Valore Artigiano” che da sempre caratterizza il settore dell’artigianato e della piccola-media impresa cuneese. Ma non solo, in questa occasione abbiamo avuto modo di riflettere anche sul contesto che stiamo vivendo e sul modo in cui il tessuto dell’artigianato può affrontare, e vincere, le sfide del futuro».

«La sfida maggiore per il nostro settore – ha commentato in apertura Daniela Balestra, vicepresidente provinciale vicaria di Confartigianato Cuneo, presente all’evento insieme al vicepresidente Michele Quaglia, oltre che a numerosi dirigenti di Confartigianato, tra cui il presidente regionale Giorgio Felici e il vicepresidente nazionale Domenico Massimino – sarà quella di saper coniugare e miscelare tradizione e innovazione, dinamismo e concretezza. E in questo modo rendere attuale e proiettato verso il domani un comparto che è da sempre l’asse portante del sistema economico italiano».

Dopo i saluti del Sindaco del Comune di Monforte d’Alba Livio Genesio, e, successivamente, del presidente della Fondazione CRC Ezio Raviola, ente che ha supportato la realizzazione e organizzazione dell’iniziativa, si è entrati nel vivo dell’evento.

Introdotto dal giornalista e scrittore Angelo Mellone, vicedirettore di Rai1, ha avviato i lavori il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

«Il “Valore Artigiano”, tema centrale di questo evento, – ha commentato Cirio – è fortemente connesso con un altro “valore”, spesso non codificato, ma nato proprio dai nostri territori, dalle botteghe, dagli artigiani: la responsabilità sociale d’impresa. Un dovere morale ed etico, che tutti gli imprenditori hanno ben a cuore, e cioè quello di restituire “alla terra e alle persone” un po’ di quello che ci è stato dato. E questa sintesi è ben espressa dall’azione di Confartigianato che sempre più sta ampliando il proprio campo di intervento, passando dalla originaria tutela del solo tessuto economico alla rappresentanza generale di un territorio e di una comunità».

In seguito, il direttore generale di Confartigianato Cuneo Joseph Meineri, ha ripercorso i momenti salienti del 2021, raccontati appunto nella pubblicazione. A partire dal concerto del Maestro Giovanni Allevi realizzato in occasione del 75° di fondazione dell’Associazione (con un anno di ritardo: avrebbe dovuto svolgersi nel 2020 ma a causa della pandemia fu rimandato, ndr), alle varie progettualità messe in campo nell’ambito dell’anno tematico dei Creatori di Eccellenza. In questo senso sono state ricordate le apprezzatissime “Passeggiate gourmet” che hanno promosso non solo imprese e prodotti (pane, salumi, formaggi, sottovetro e birre artigianali) ma anche evidenziato la bellezza del territorio cuneese. Citato anche il rinnovo della governance di Confartigianato Cuneo: svoltosi durante tutto il 2021, si è trattato di un articolato percorso che ha portato alle elezioni dei vertici dirigenti dell’Associazione attraverso uno poderoso esempio di democrazia rappresentativa e trasparenza. Molto importante, infine, l’opera di assistenza sindacale, tutela, affiancamento, erogazione di servizi e consulenze effettuato dai 185 dipendenti dei Confartigianato operativi nei 19 uffici in tutto il territorio provinciale.

Infine, Guido Crosetto, presidente AIAD (Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza) e Federico Quaranta, giornalista e conduttore televisivo, hanno ragionato su contesto italiano e internazionale, conseguenze per le aziende della situazione geopolitica e del conflitto russo-ucraino, crisi delle materie prime e problemi energetici, ma anche modalità e strumenti per rivalorizzare e permettere la riscoperta dell’artigianato e della piccola e media impresa – considera fattore abilitante per lo sviluppo dell’intero sistema Paese.

«L’Italia – ha commentato Guido Crosetto – è la nazione che al mondo, dopo la Cina, ha le maggiori competenze tecnologiche. Ma la nostra particolarità è data dal fatto che questo patrimonio di sapere e saper fare è custodito proprio dalle PMI e dalle aziende artigiane. Dovremo sempre più “fare comunità”, fare rete: penso alla filiera corta, al “chilometro zero”, a tenere la ricchezza all’interno di un territorio».

«Non c’è Stato – ha aggiunto ancora Crosetto – se non ci sono soggetti che creano ricchezza. E il “ruolo sociale” dell’impresa e il fatto stesso di esistere, di creare ricchezza, occupazione, legami e sviluppo».

In chiusura, l’intervento di Federico Quaranta, conduttore televisivo del format Linea Verde Start, realizzato in collaborazione con Confartigianato nazionale, che ha preso il via lo scorso autunno proprio con una puntata dedicata interamente alle eccellenze artigianali della provincia di Cuneo.

Il pubblico della rete “ammiraglia” della Rai è stato conquistato dalle storie degli imprenditori di Confartigianato che, accompagnati dal conduttore Federico Quaranta in questo viaggio nell’Italia del valore artigiano, hanno testimoniato la capacità di coniugare tradizione e innovazione e di esprimere eccellenza manifatturiera, sostenibilità e specificità territoriale, trasmissione di competenze alle nuove generazioni. Un successo anche in termini di spettatori: sfiorati i 2 milioni di spettatori a puntata e uno share del 14%.

«Le imprese, e le aziende in artigiane in particolare – ha concluso Federico Quaranta – mantengono vivo il motivo per cui l’Italia è considerato “il più bel Paese del mondo”. Il nostro Paese viene visto da tutti gli altri come “speciale” proprio per le… botteghe. Invenzione nostrana, oggi ovviamente trasformate in moderne aziende, nelle botteghe si porta avanti un progetto culturale e sociale. Il racconto dell’artigianato genera emozione e ci aiuta a comprendere il “senso della vita”: “il fare”, che poi è cifra distintiva, appunto, del settore artigiano».

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