Con l’Avvento arriva il nuovo messale

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Domenica prossima, prima di Avvento, entrerà in scena il “nuovo messale”, approvato dal Cei, che prevede tutta una serie di modifiche alla liturgia eucaristica. Almeno per ora si tratta di un “invito” ai celebranti di adeguarsi alle nuove disposizioni, in attesa che sacerdoti e fedeli facciano l’abitudine. Le novità sono state introdotte con l’obiettivo di arginare l’iniziativa di qualche prete al fai-da-te. Il sacerdote – spiegano dalla Cei – non deve «togliere o aggiungere alcunché di propria iniziativa», avvertendo che la «superficiale propensione a costruirsi una liturgia a propria misura, pregiudica la verità della celebrazione ma arreca anche una ferita alla comunione ecclesiale».

Che cosa cambierà?

Andando in stretto ordine cronologico si parte dalla liturgia della confessione, in cui sarà introdotta la dicitura «fratelli e sorelle», per rendere la preghiera più inclusiva. Al momento del «Signore pietà, Cristo pietà», ritornerà il greco con il verso «Kirye eleison, Christe eleison».

Il Gloria avrà una nuova formulazione, al posto degli uomini di buona volontà ci sarà spazio per la frase «Pace in terra agli uomini amati dal Signore».

Passiamo poi al Padre Nostro. Da molto tempo si discute sull’eventualità di modificare il «non ci indurre in tentazione» con un più sobrio «non abbandonarci in tentazione» e finalmente questa “piccola” rivoluzione andrà in atto. Un’altra è in fase di analisi e riguarda il «dacci oggi il nostro pane quotidiano» che la conferenza interconfessionale vorrebbe trasformare in «pane necessario».

Dopo il Santo il sacerdote pronuncerà: «veramente santo sei tu, o padre» e proseguirà «santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito».

Passiamo alla consacrazione in cui apparirà un’altra modifica: «consegnandosi volontariamente alla passione» al posto di «Egli, offrendosi liberamente alla sua passione».

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