Coldiretti Piemonte-Gelo: con temperature sotto zero danni del 100% per kiwi e albicocche

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Perdite fino al 100% per kiwi e albicocche, per pesche e ciliegie il danno produttivo si aggira intorno al 90% e per pero e melo sul 70-80%. E’ il frutto della pesante gelata registrata da nord a sud del Piemonte che ha colpito soprattutto le piante da frutto, ma non ha risparmiato le orticole e la vite, come emerge dal monitoraggio di Coldiretti Piemonte.

Da nord a sud della regione: in particolare è stata colpita l’area frutticola del borgodalese in provincia di Vercelli, i vigneti con danni fino all’80% nella zona di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, nell’astigiano, oltre alla frutta e agli asparagi, sono state colpite le vigne, soprattutto nella zona di Calosso sono andati persi il 20-30% dei germogli del Nebbiolo che erano già di 5 centimetri, come anche nella zona di Coazzolo e di San Damiano d’Asti. Nella zona di Carmagnola, nel torinese, le temperature sono scese fino a meno 8 gradi e ci sono danni sul mais, le cui piantine hanno raggiunto lo stadio vegetativo delle seconda-terza foglia. Temperature così basse hanno cagionato danni anche al grano e agli asparagi. I danni maggiori si sono verificati nel pinerolese per quanto riguarda la frutta. Nel cuneese, nella zona di Alba ci sono perdite fino al 50% sul Nebbiolo e nel resto del territorio della provincia le colture più colpite sono la frutta nel saluzzese con pesche, susine, albicocche e kiwi danneggiati, ma anche melo e piccoli frutti e anche quella a guscio come noci e nocciole, oltre ai danni su erba medica e loietto il cui primo taglio potrebbe essere a rischio. Nel saviglianese a risentire delle basse temperature le orticole fuori serra.

“Una situazione che andrà definirsi meglio, a livello di quantificazione dei danni, nelle prossime ore, ma che sicuramente rischia di creare, alla partenza della nuova stagione, ingenti difficoltà – fanno notare Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -. I nostri tecnici sono al lavoro per monitorare la situazione e realizzare la stima dei danni, certo questo è l’esito sempre più evidente dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Proprio a fronte di questa situazione, chiediamo alla Regione di attivare lo stato di calamità naturale”.

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