Cirio rilancia l’ipotesi pista ciclabile per la ferrovia Asti Cuneo

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ALBA – E così si torna a fare ipotesi in merito al futuro della tratta ferroviaria Alba Asti. Anche perché, allo stato, si è molto parlato, sono stati anche fatti studi di fattibilità e valutazioni pro e contro ma nessuna scelta definitiva tra l’ipotesi della riattivazione del collegamento con Asti e quindi con Milano e la possibilità di mettere il sedime ferroviario a disposizione degli appassionati del cicloturismo.

“In realtà – ha commentato l’ex assessore albese alla Viabilità Rosanna Martini – la proposta del presidente Cirio di rivalutare l’ipotesi della ciclovia è a dir poco sconcertante. Già nella premessa  di poter disporre del sedime della ferrovia che, in realtà, appartiene a RFI. Paradossalmente viene richiesto al territorio di pronunciarsi in fretta e di scegliere tra il modello Liguria e il modello servizio pubblico. Ovvero tra uno strumento funzionale all’offerta turistica – opzione pur legittima – e la rimessa in gioco di un collegamento ferroviario funzionale alle necessità di chi viaggia per lavoro o per studiare. Con l’opzione di arrivare ad un nodo ferroviario dove accedere direttamente a direttrici come Milano, Genova, Roma e Bologna”.

Ma l’ultima parola… spetta al territorio!

“Anche questa affermazione desta molte perplessità. In quanto il territorio si è già espresso e senza lasciare spazio a fraintendimenti. Nel corso del Consiglio comunale del 10 novembre 2020, infatti, venne approvato col voto unanime della maggioranza e dell’opposizione l’ordine del giorno presentato da “Uniti per Alba” avente come oggetto l’impegno per la riattivazione della linea ferroviaria Alba Asti, per la difesa delle linee ferroviarie e per il trasporto pubblico. I votanti erano 25 e i voti favorevoli furono 25. Mi pare proprio che il territorio, almeno per quanto riguarda Alba, abbia già parlato poco più di un anno fa. E non dimentichiamo che per gli appassionati del cicloturismo è già stato finanziato lo studio di fattibilità del “Percorso ciclabile terre dell’Unesco”: una ciclovia sviluppata dalla Provincia di Asti che si snoda lungo 244 km tra Langhe e Monferrato, suddiviso in quattro lotti, con un forte coinvolgimento del territorio sfociato in un protocollo d’intesa firmato tra 38 comuni delle province di Cuneo, Asti e Alessandria, tra cui le città capoluogo e centri minori tra cui Castagnole delle Lanze, Rocchetta Tanaro, Coazzolo e Nizza Monferrato”.

 

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