Cirio: il Piemonte è la migliore regione dove fare impresa

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Il 38% delle piccole e medie imprese piemontesi a causa della pandemia ha registrato una riduzione di fatturato tra l’1% e il 10%, ma nel complesso circa un quarto delle aziende attive ha registrato una piccola-media crescita. Almeno la metà si aspetta nel prossimo futuro di superare i livelli di export pre-crisi, il 70% ritiene positivo il suo andamento all’estero. Sono questi alcuni dei dati emersi al convegno “Piemonte per un futuro internazionale” promosso dalla Regione con la Confindustria, Unioncamere Piemonte e The European House Ambrosetti, svoltosi al Centro Internazionale di Formazione dell’Ilo (agenzia dell’Onu che promuove la giustizia sociale) a Torino.

Ottimismo dinamico

Il presidente della Regione, Alberto Cirio: «L’ottimismo e il dinamismo delle nostre imprese, conferma le potenzialità del Piemonte in cui, ed è quello che dobbiamo far capire ai player internazionali, conviene investire. Nessuna altra regione italiana offre un network come questo tra aziende, sostegno pubblico, università e innovazione. Lo dirò anche al premier Draghi nell’incontro che ho chiesto e spero avvenga presto».  Marco Gay, presidente Confindustria Piemonte: «La nostra manifattura ha vinto la sfida più difficile di questa pandemia, mantenere la forte vocazione all’export». Fabrizio Ricca, assessore regionale all’Internazionalizzazione: «È specialmente in momenti come questi, segnati da una forte spinta alla transizione tecnologica e da mutamenti importanti dell’economia globale, che il ruolo delle istituzioni deve farsi parte attiva al fianco di imprese e imprenditori per guidare lo sviluppo dell’economia del territorio. Più export e più posti di lavoro per un Piemonte che torna grande». Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte: «Ceipiemonte, in questo contesto, ha il ruolo di rivestire in modo propulsivo di ingaggio delle imprese. Occorre stimolare lo spirito imprenditoriale verso mercati e nicchie di prodotto dove potrebbero esserci dei maggiori margini di mercato. Il sistema piemontese delle Camere di commercio continuerà a mettere a fattore comune le proprie capacità di supporto alle aziende e la propria capillarità sul territorio regionale per un gioco di squadra che riesca a essere più efficace».

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