Cherasco: Dopo Imu, Tasi e Cosap la Tari: un altro “buco” da 63mila euro

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Dopo l’Imu, la Tasi e il Cosap (canone sulle occupazioni di suolo pubblico) tocca alla Tari, la tassa sui rifiuti. Un altro “buco” nei conti del Comune di Cherasco che la scorsa settimana ha pubblicato un nuovo mandato alla ditta monregalese Area Srl, incaricata della riscossione dei ruoli coattivi. In parole povere, di cercare di recuperare almeno parte di quanto dovuto dai cittadini che nonostante i solleciti non hanno corrisposto il dovuto. Anche in tema di servizio rifiuti la cifra appare tutt’altro che trascurabile: 62.679 euro riferiti al solo anno 2019. Il complesso delle pratiche ancora pendenti alla data del 23 novembre scorso, al servizio Finanziario del Municipio assommava a 282. Numeri affatto diversi da quelli di Imu, Tasi e Cosap considerato che, a ottobre, gli insoluti per il balzello sugli immobili raggiungevano quota 252.591,34 euro, quelli della tassa sui servizi indivisibili 24.054,52 e quelli sull’occupazione di suolo 1.269 euro. Si trattava in questi casi, però, di scoperti pluriennali, dal 2013 al 2018 sull’Imu, dal 2014 al 2018 sulla Tasi e 2018-2019 sul Cosap. Anche questi sono stati affidati all’Areariscossioni Srl. L’importo dei mancati incassi è stato imputato nel piano esecutivo di gestione 2021. A bilancio comunale il cumulo di queste sofferenze ha raggiunto i 340mila euro.

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