Ceresole d’Alba: troppi allevamenti suinicoli? Chiesta verifica alla Regione

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CERESOLE D’ALBA – La lettera del sig. Luciano Becchio pubblicata sullo scorso “Corriere” ha aperto il dibattito sulla presenza descritta come eccessiva di allevamenti suinicoli a Ceresole d’Alba. La sezione albese di Italia Nostra ha scritto anche alla Regione Piemonte per sollecitare «verifiche di compatibilità ambientale» rispetto a queste presenze. Il presidente dell’associazione di tutela, Sergio Susenna, indica come «da verificare la pertinenza effettiva degli impianti con l’attività prettamente rurale oppure se l’entità delle strutture ormai sia tale da potersi considerare prevalentemente industriale, con relative procedure da attuare».

Inoltre, richiede «accertamenti tecnici» sulla rispondenza delle porcilaie intensive «al complesso quadro normativo, sia dal punto di vista urbanistico, sia da quello sanitario-ambientale, tuttavia senza voler inibire attività produttive da tempo con­solidate». Prima ancora di Italia Nostra e di un allevatore ovviamente di tutt’altro avviso, si era attivata l’Amministrazione comunale ceresolese guidata dal sindaco Franco Oloc­co.

In una lunga missiva (che per motivi di spazio potrete leggere sul prossimo “Corriere”), l’Amministrazione si dice «consapevole delle criticità legate alla presenza degli allevamenti intensivi sul territorio», e smentisce «nel modo più assoluto sottovalutazione o indifferenza nei confronti del problema». Questo è stato riferito nello specifico dal sig. Becchio all’inquinamento di aria e suolo. Il sindaco informa, inoltre, di aver «pochi mesi fa» confermato sul Piano regolatore generale limitazioni alla possibilità di ampliamento e nuovi insediamenti di allevamenti di maiali. Una scelta compiuta «proprio per tutelare la popolazione, l’ambiente, il territorio, il nostro paese».

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