Ceresole d’Alba, Monteu e S. Stefano Roero: «No a maxi-porcilaia a Poirino»

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Le associazioni ambientaliste, quasi una trentina le firmatarie con Pro Natura, Legambiente, Italia Nostra, Comunità Laudato Si’ e Osservatorio per la tutela del paesaggio, hanno inviato in Regione Piemonte, alla Città Metropolitana di Torino e ai sindaci di Carmagnola e Poirino una lettera di «ferma opposizione» – scrivono – al progetto d’insediare un maxi-allevamento di suini in località Ternavasso, territorio di quest’ultimo Comune. Si parla di capannoni con una capienza di 8mila capi e relative opere accessorie: vasche per la raccolta dei liquami, aree di manovra eccetera.

Molte le ragioni addotte dagli ambientalisti per dire «no» a un intervento che consumerebbe suolo fertile e creerà «non pochi problemi» ai residenti dei dintorni. Anche a quelli dei vicini territori, tutti informati in copia ai rispettivi Municipi, di Ceresole d’Alba, Monteu e S. Stefano Roero. 

Si parla ovviamente di odori e, prosegue la missiva, «enormi quantità di prodotti» di scarto dell’attività «potenzialmente molto pericolosi e di problematico smaltimento». Inoltre: «Un allevamento di queste dimensioni avrà altissime esigenze idriche» allarmanti«nell’ambito di un’area agricola caratterizzata da prodotti di eccellenza, e nell’ottica di un probabile cambiamento climatico che renderà la risorsa acqua disponibile in quantità sempre minori»

E ancora: «Il Piemonte è coinvolto da una grave epidemia di peste suina africana. È risaputo come la malattia venga favorita nella sua infettività da alte concentrazioni di animali; in queste condizioni, quindi, ci sembrerebbe molto più logico puntare su piccoli allevamenti, gestibili con maggior semplicità ed efficacia»

Per tutte queste osservazioni, le associazioni firmatarie si appellano «alle competenti autorità» a tutti i livelli, affinché il progetto non venga approvato. 

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