Ceresole d’Alba: Inproma se la cava con una multa

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La sede dell'azienda che si trova sul territorio roerino e si occupa dello smaltimento di scarti di origine animale; questo procedimento in Tribunale riguarda contestazioni sull’autorizzazione integrata ambientale e la gestione dei rifiuti con recupero energetico del grasso

Nell’udienza del procedimento contro la Inproma, ditta di località Cantarelli dei Boschi a Ceresole d’Alba, che tratta scarti animali, ieri in Tribunale ad Asti il giudice ha ammesso l’istanza di oblazione, ovvero l’estinzione del reato tramite il pagamento di un’ammenda, presentata dai legali di uno degli amministratori dell’azienda, Luca Riva. Per la mancata osservazione delle prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale su gestione dei rifiuti e recupero energetico del grasso tramite combustione (capo A d’imputazione), e per modifiche sostanziali di parte dell’impianto senza previo permesso rilasciato dall’autorità competente (capo B), Luca Riva dovrà versare 21.667 euro oltre spese processuali. Le contestazioni risalgono a un controllo Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) avvenuto a fine 2017.

Relativamente alla posizione dell’altro amministratore, Mario Riva, si è svolto l’interrogatorio del testimone della difesa, ing. Gianfranco Briga, responsabile tecnico ambientale di Inproma; rinviati all’udienza fissata per il 21 aprile prossimo il dibattimento e la discussione finale.

In aula c’era anche Legambiente Braidese, l’associazione ecologista assistita dall’avvocato Claudia Cristofori, costituita parte civile nel procedimento.La stessa Legambiente ha poi diffuso ai giornali questo comunicato. 

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