Castelli Aperti: domenica 31 maggio prima apertura della stagione per il parco del castello di Sanfrè

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SANFRE‘  – Castelli Aperti, la rassegna che promuove e valorizza le più affascinanti dimore storiche piemontesi da 25 anni, parte con oltre un mese di ritardo. Nonostante il periodo difficile, le strutture del circuito si stanno organizzando per garantire delle riaperture che rispettino le linee guida nazionali per la prevenzione e il contenimento. Si riparte con responsabilità e coraggio e si riparte dai parchi e dei giardini, che spesso sono parte integrante dell’esperienza di visita dei castelli e che oggi più che mai consentono al pubblico di immergersi nella storia e nella cultura, senza rinunciare all’aria aperta e quindi a una maggiore sicurezza.

Domenica 31 maggio, in provincia di Cuneo, sarà il castello di Sanfrè ad aprire il suo magnifico parco. Le visite guidate saranno nel pomeriggio con partenza alle ore 15, 16 e 17. La durata sarà di 45 minuti e il numero massimo dei gruppi di 20 persone al fine di garantire il necessario distanziamento. L’ingresso (5 euro adulti, gratuito fino ai 10 anni) sarà unicamente consentito ai visitatori muniti di mascherina.

 

IL CASTELLO DI SANFRÈ

Come spesso per edifici del genere, le notizie sulle sue origini sono molto vaghe: tracce di un “castrum sigifridi” nel sec.XI, la tradizione che il castello fosse distrutto dal Barbarossa in quanto proprietà del vescovo della guelfa Asti, l’acquisto verso la fine del XIII sec. da parte della famiglia Isnardi de Castello, nobili e banchieri astigiani.
Nel sec. XVI un Isnardi di Sanfrè sposò una Savoia-Racconigi, così la famiglia unì la potenza economica con la potenza politica dovuta alla parentela con i Savoia. Questo permise loro grandi lavori edili con l’aggiunta al nucleo medioevale di nuove ali residenziali e di varie pertinenze come scuderie, alloggi per i dipendenti ed edifici rustici, grandi lavori di sterro con la copertura del borgo medioevale più antico allo scopo di ricavare un grande giardino a terrazzo sulla pianura e altri grandi lavori, come ad esempio lo scavo di una grande ghiacciaia sotterranea per accumularvi neve e ghiaccio durante l’inverno e conservarvi le derrate alimentari.
La torre più alta (e più antica) del castello venne presa come punto trigonometrico dal matematico piemontese del sec.XVIII G.B. Beccaria, nel suo lavoro di triangolazione volto a misurare la lunghezza del grado di meridiano alla latitudine del Piemonte. Tuttora la torre, per la sua ampia visibilità, è Punto Trigonometrico di 1° ordine nella rete dell’Istituto Geografico Militare italiano.
Nel 1630, quando, mentre a Torino infuriava la peste, la duchessa di Savoia Maria Cristina, la futura Madama Reale, soggiornò per alcuni mesi al castello di Sanfrè, ospite del gran ciambellano marchese Isnardi di Caraglio.
Alla fine del sec. XVIII, estinta la famiglia Isnardi, il castello passò in eredità alla famiglia portoghese De Souza dalla quale, per via femminile, discendono gli attuali proprietari.
Purtroppo nel sec. XIX e soprattutto nei primi vent’ anni del XX, per vari motivi, il castello subì un lento degrado e venne spogliato di tutti gli arredi originari. Tuttavia va ricordato che tra gli anni ’20 e il 1960 il castello è stato noviziato delle suore Missionarie della Consolata che l’hanno adattato alle loro esigenze, per esempio trasformando in cappella l’antica scuderia.
Gli attuali proprietari hanno iniziato grandi lavori di restauro, per il momento soprattutto alle coperture.

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