Caro energia: le proposte della Regione Piemonte al Governo

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La Regione Piemonte ha inviato al Consiglio dei Ministri un documento che riassume le richieste e le proposte per fronteggiare il caro energia elaborate in seguito ad un confronto con gli imprenditori e gli esponenti del mondo economico e produttivo.

Nel documento, il presidente e l’assessore alle Attività produttive sostengono la necessità di un doppio tipo di intervento: misure urgenti di cui si possa avere una ricaduta subito per affrontare questo momento di estrema difficoltà, perché ne va della tenuta economica del Paese, e strumenti di medio e lungo periodo che diano una prospettiva di stabilità a imprese e cittadini, perché, esattamente come avvenuto con il Covid, questa emergenza ha accelerato le conseguenze di decenni di gestione sbagliata del tema energia.

Tra le richieste del Piemonte al Governo figurano:

– definire degli stock di energia a prezzo calmierato (tenendo come riferimento il 2020) da mettere a disposizione del sistema produttivo in funzione di dimensione, settori, consumi e fatturato;

– uno sconto in bolletta con i fondi degli extra profitti, in quanto la produzione di energia è generata in percentuali importanti anche da fonti rinnovabili ma il prezzo che paga l’utente finale è interamente tarato sul valore del gas;

– facilitare gli impianti per l’autoconsumo nell’attesa dell’allacciamento alla rete degli impianti da fonti rinnovabili installati dalle imprese;

– finanziare gli investimenti in corso sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, attivabili anche mediante le aziende che offrono tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari, facendosi carico sia degli oneri economici che di quelli organizzativi;

– allargare la categoria dei beni strumentali che godono del credito d’imposta, inserendo gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili:

– ridefinire i parametri per incentivare le imprese in cui il consumo energetico ha alta incidenza rispetto al fatturato, indipendentemente dalla classificazione come energivore.

– ridurre l’Iva sul teleriscaldamento al 5%.

Le Regioni, rilevano presidente e assessore, possono sostenere i progetti per investimenti in rinnovabili ed efficienza energetica mediante i fondi europei e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha già dichiarato di voler potenziare il Fondo europeo per lo sviluppo regionale affinché possa essere piegato maggiormente alle esigenze dei territori in questo momento. Ma finora le parole non si sono trasformate in fatti e l’Europa, che è in grave ritardo su questa emergenza, deve fare la sua parte in fretta.

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