Camerana: Alla Primaria le attività con la sperimentazione

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G come gioco, AI come allenamento individualizzato, A come autonomia. Sono questi, in sintesi, gli ingredienti principali del metodo GAIA, alla base della sperimentazione didattica della Scuola Primaria di Camerana.  Si tratta di un mix di strategie che mirano a fornire ai bambini gli strumenti utili per imparare in modo autonomo. Ogni alunno ha un programma di allenamento strutturato sulla base delle personali esigenze formative: in questo modo tutti vivono le proprie caratteristiche, non come differenze o  difficoltà, ma come risorse fondamentali per il gruppo classe, realizzando concretamente una vera inclusione perché in questo contesto di attenzione al singolo, ogni bambino si sente accolto e valorizzato, creando, naturalmente, armonia nella classe. In particolare, ogni alunno ha una lavagnetta personale con un elenco di attività da scegliere che sono più semplici per chi è più in difficoltà o più numerose per chi è più veloce. L’allenamento è, in gran parte di carattere ludico, quindi improntato sul gioco, nell’ottica dell’imparare giocando; la libera scelta, poi, stimola e motiva all’apprendimento e sviluppa l’autonomia. Inoltre, in linea con la moderna pedagogia del learning by doing (imparare facendo), la scuola si è attrezzata sia con un’aula multitasking, all’interno, inaugurata a dicembre, in cui i bambini possono fare esperimenti, giochi didattici, attività per migliorare le relazioni e di rilassamento, sia con uno spazio all’esterno in cui sono state realizzate due aule all’aperto ed è stato avviato l’orto, che i bambini hanno accudito con cura quotidianamente. Da alcune settimane, poi, l’ambiente di apprendimento all’aperto ospita alcune nuove amiche: la scuola infatti ha adottato venti chiocciole, gentilmente concesse dall’azienda agricola “La Lumassa” di Camerana. I gestori, fratelli Fresia, hanno dedicato un pomeriggio agli alunni cameranesi, costruendo con loro un recinto per le nuove ospiti e spiegando le tecniche migliori per allevarle e prendersene cura. In questo anno scolastico appena concluso, dunque, la sperimentazione è entrata nel vivo e si è arricchita di nuovi elementi.  «Trasformare la scuola, rendendola una comunità dove gli alunni possono imparare, sviluppando competenze che evidenzino il loro carattere, il loro talento e la propria intelligenza, sviluppando il loro spirito critico,  è l’obiettivo del “Metodo GAIA” – commenta la consulente psicopedagogica dell’Istituto, dottoressa Paola Bonino -. Il docente non trasmette solo competenze, ma indirizza gli allievi alla ricerca delle abilità che stanno dentro a ciascuno».

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