Bra: un minore sulla moto che ha ucciso un’anziana

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Il luogo dell’incidente di ieri sera in viale Risorgimento
BRA – «Lei non c’è più ma lui si è rovinato la vita»: è l’amaro commento di una braidese in viale Risorgimento, primissima periferia cittadina dove ieri sera poco prima delle ore 18 si è verificato un incidente stradale mortale. Un’anziana che attraversava presso l’incrocio con via Goito è stata colpita da una motocicletta alla cui guida c’era un minorenne. La Polizia municipale intervenuta per i rilievi utili a ricostruire la dinamica dell’accaduto, sta valutando i provvedimenti nei suoi confronti. La donna, 78 anni, è spirata in ospedale per le conseguenze del trauma riportato nell’impatto. Sull’asfalto è rimasto il suo carrellino della spesa di colore rosso, l’aveva al traino quando è stata travolta.
C’è voglia di parlare nel rione, ma non di metterci la faccia. «Lasci stare il nome!» intima un signore che accusa la «tragedia annunciata». «Vanno troppo forte e qui siamo dimenticati dal Comune, guardi in che stato è ’sta strada» – dice un altro forse con attività insediata. Il viale Risorgimento è reduce dall’ennesimo scasso, un cantiere durato due mesi servito a sostituire la condotta fognaria. Ieri era il primo giorno di riapertura totale al transito. A centro carreggiata la cicatrice dello scavo, l’ennesimo lungo rappezzo di catrame. Di fianco sull’ancora polverosa corsia che dirige verso la rotatoria alla confluenza di viale della Costituzione, i segni dei gessi tracciati dagli agenti della Polizia locale. Pochi metri prima del punto dove si è fermata la moto ci sono la pensilina del bus urbano e le strisce pedonali. Sono sbiadite sì, ma non che non si vedano. «Quella che avevano chiamato riqualificazione, pochi anni fa, è durata pochissimo. Presto hanno cominciato a scavare, il teleriscaldamento, gli allacci dei palazzi tutto intorno, da ultimo le fogne. Rotture continue dappertutto. I passaggi pedonali rialzati, sembrano bombardati» – dicono ancora i residenti. All’intersezione con le vie Crimea e Cacciatori delle Alpi, ecco le rovine del porfido utilizzato per creare una sorta di rotatoria-dosso; un’altra similmente conciata è alla confluenza in via Gandino. «Qui sopra passa di tutto, migliaia di veicoli ogni giorno e poi camion e pullman», il mosaico di pietra è andato in crisi in fretta. I cantieri, gli scavi a cui mai segue un ripristino delle condizioni di partenza di queste superfici in Bra, hanno dato il colpo di grazia. L’ultimo ha inciso il rettilineo di collegamento tra i quartieri Bescurone e Madonna dei Fiori quasi per l’intera lunghezza. «Alla fine hanno dato un’aggiustata che con l’inverno si riempirà di buche; dicono che è provvisoria ma vedrete, come le precedenti la lasceranno così per chissà quanto…» prevede una signora.
Tutti invocano un rifacimento radicale della carreggiata, più pulizia («Le aiuole? Ridotte a uno schifo»), marciapiedi «a norma» e controlli: «I vigili non vogliamo vederli solo quando succedono le tragedie». Nel rammarico per chi ne è stato vittima e per chi ne pagherà le conseguenze.

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