Bra: sindacati contro Abet e Arpa per i precari lasciati a casa

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Un’immagine di repertorio dell’Abet Laminati

Riceviamo e pubblichiamo.

 I sindacati Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp, impegnati da due mesi in una vertenza volta a bloccare i licenziamenti e per ottenere garanzie occupazionali per coloro che sono già stati lasciati a casa, dicono basta con i lavoratori “usa e getta” e denunciano gli oltre 100 recessi da contratti in somministrazione delle aziende Arpa Industriale e Abet Laminati di Bra da agosto a novembre 2022.

I sindacati dei lavoratori somministrati, dipendenti delle agenzie Adecco, Etjca, Gi Group, Openjob, Orienta, Lavorint, Randstad chiedono che Abet e Arpa in un momento così critico per le persone e per il lavoro si assumano responsabilità nei confronti delle oltre 100 famiglie messe in difficoltà dalle loro scelte imprenditoriali, e sottoscrivano impegni concreti per cessare i licenziamenti e per tutelare i lavoratori precari lasciati a casa.

Nidil, Felsa e Uiltemp hanno richiesto l’intervento di Provincia e Comune di Bra per convocare in una riunione le due aziende e le rispettive Agenzie fornitrici, le istituzioni si sono spese per agevolare tali incontri, Arpa e Abet non hanno voluto presenziare ma si sono fatte rappresentare da Confindustria Cuneo. L’intervento istituzionale con Provincia e Comune ha portato come risultato, per le famiglie colpite dai licenziamenti e dai recessi, la riduzione dei costi dei servizi a domanda individuale per chi ne ha diritto in base all’idee corrente e non a quello dell’anno

precedente, favorendo così l’accesso agli sconti; inoltre entrambe le istituzioni si impegnano ad aderire a tutti i bandi regionali futuri per trovare soluzioni di rioccupazione in modo da sfruttare tutte le possibilità esistenti.

Il risultato di questi due mesi di trattativa con le aziende è invece complessivamente insufficiente seppur con sfumature diverse tra le due realtà:

– Abet (550 dipendenti nel 2022 ha solo più 60 somministrati dei 110 presenti fino ad agosto 2022) sta procedendo con un nuovo progetto imprenditoriale che di fatto se rispettato garantirà l’assunzione di precari con il criterio richiesto dal sindacato (maggiore anzianità e professionalità);

– Arpa invece (350 dipendenti nel 2022 ha attualmente 100 somministrati rispetto ai 180 somministrati del 2022), pur procedendo ad alcune assunzioni di precari senza rispettare nessun criterio di anzianità e professionalità ha lasciato a casa i lavoratori precari con maggiore anzianità (che lavorano nella sua azienda da oltre 4 anni con contratto a tempo indeterminato) sostituendoli sulle stesse mansioni e professionalità con nuovi lavoratori ancora più precari. Fatto ancor più grave, nella reintroduzione dei 18 turni che stanno per iniziare a fine gennaio rifiuta la richiesta del sindacato far rientrare i lavoratori con molta anzianità che loro hanno lasciato a casa, ma ci confermano prenderanno nuovi lavoratori.

Nidil, Felsa e Uiltemp chiedono ad Arpa  di far rientrare i lavoratori con maggiore anzianità a sostegno di questa richiesta aprono lo stato di agitazione e proclamano le assemblee venerdм 27 gennaio insieme alla categoria dei diretti Filctem, Femca, Uiltec.

 

Per Cisl Giacomo Manni

Per Cgil Sophia A. Livingstone

Per Uil Erisildo Kurdi

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