Le piogge cadute anche su parte del territorio di Bra settimana scorsa hanno lenito a livello piemontese appena il 2,6% del deficit idrico di quest’anno. Lo evidenzia Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) in un quadro che resta di assoluto allarme per la siccità. Bra, tuttavia, almeno a breve non emetterà, come fatto da centri vicini, ordinanze di limitazione del servizio dell’acquedotto. Lo ufficializzerà oggi in Consiglio comunale il sindaco Gianni Fogliato, che al “Corriere” ha già escluso divieti anche per usi comunque ritenuti critici quali bagnare a potabile giardini e orti, il lavaggio dei veicoli eccetera. «La ditta Tecnoedil, gestore del ciclo idrico, non segnala criticità imminenti e necessità di adottare ordinanze. Ci aggiornerà nel caso» – ha detto sabato Fogliato. Per ora il Comune si è limitato ad affiggere cartelli «di spiegazione e buon esempio» alle fontane pubbliche spente, e a ribadire la messa in campo di un programma di «riduzione a zero» di perdite e sprechi sul sistema d’irrigazione delle aiuole.
Nelle campagne
Nelle campagne Confagricoltura segnala che le prime trebbiature del grano e quelle di orzo, ormai alla fine, hanno dato buoni risultati: il peso specifico delle spighe è alto, indice di qualità; meno la quantità di paglia, i cereali si sono sviluppati poco in altezza. In tanti prati dove non è stato possibile irrigare, il secondo taglio di fieno è già andato a farsi benedire. Anche il mais di secondo raccolto, usato per alimentare il bestiame, è in sofferenza. Una condizione che se il meteo persisterà con questa arsura diverrà irreversibile. Coldiretti ha già stimato in oltre 350 milioni di euro i danni da carenza di pioggia al settore primario in Granda.