Bra: l’archivio Arpino andrà a palazzo Garrone

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Il consigliere delegato alla Cultura Fabio Bailo con Tommaso Arpino, figlio del grande scrittore e custode del suo archivio che sarà donato al Comune; questo si è impegnato a valorizzarlo

La Lega Salvini Premier attacca, il centrosinistra che governa Bra risponde. 

I leghisti in un comunicato ai giornali affermano di aver appreso «che il sindaco Fogliato e la sua Giunta Pd hanno proposto spazi limitati e insufficienti per garantire l’esposizione del ricco archivio del noto scrittore braidese, fiore all’occhiello della cultura nazionale». Lo «scrittore braidese», nato a Pola nel 1927 e morto a Torino nel 1987, è Giovanni Arpino, molto legato alla città della Zizzola, quella della madre dove lui stesso ha vissuto e lavorato ai suoi romanzi. Proseguono gli esponenti d’opposizione: «Purtroppo la valorizzazione dell’archivio viene messa a rischio, stando a cosa si legge su alcune testate, per via degli spazi molto esigui e non in grado di esporre debitamente il materiale che, gentilmente, il figlio Tommaso avrebbe deciso di donare alla Città del padre, motivo per cui si rischierebbe di vedere la collezione dirottata altrove. Come in molte altre occasioni precedenti, già ampiamente denunciate dai consiglieri comunali della Lega, sono scelte fatte dalla maggioranza senza un minimo di confronto con i gruppi di minoranza del Consiglio comunale, sempre più relegato ad assemblea in cui si prende solo atto di decisioni già unilateralmente e insindacabilmente prese da sindaco e Giunta, senza possibilità di confronto».

Concludono il capogruppo Marco Ellena e i suoi colleghi Luca Cravero e Giuliana Mossino: «Siamo fortemente contrari a perdere la grande opportunità di poter ospitare e soprattutto rendere visibile a tutti i braidesi e dai turisti, il grande archivio del nostro illustre concittadino. Come di consueto, dato che non siamo stati informati ne coinvolti dal Pd, che guida la città, su una decisione così importante, non riusciamo a spiegarci lo scarso interesse e l’assenza di discussione per questo progetto culturale. Tralasciando il grave fatto che una città come Bra non ha un assessore alla Cultura, sentiamo spesso parlare da Giunta e sindaco di progetti di riqualificazione di strutture comunali, senza che alle nostre puntuali richieste sulle destinazioni d’uso si ricevano altrettanto puntuali risposte. Perché dunque non ragionare sull’inutilizzato Movicentro o su una porzione di quella che dovrebbe essere la nuova veste di palazzo Garrone, o ancora su alcuni spazi di palazzo Mathis non destinati a mostre temporanee? Almeno su questo riceveremo risposte?».

“il Corriere” le ha chieste e ottenute dal delegato di Gianni Fogliato alla Cultura, il presidente del Consiglio Fabio Bailo. Egli riferisce che «proprio per evitare di “perdere la grande opportunità di ospitare e rendere fruibile il grande archivio” Arpino, da oltre un anno l’Amministrazione, con tutta la determinazione e, al contempo, la duttilità che la salvaguardia di un patrimonio così importante impongono, lavora in quella direzione. Da oltre un anno si svolge una interazione tra il Comune, il signor Tommaso Arpino, che ha esplicitato la volontà di rendere l’archivio paterno patrimonio della comunità, e la Fondazione Crc che, da sempre impegnata a sostenere le iniziative culturali del territorio, ha manifestato disponibilità a essere parte di questo importante progetto». 

Spiega Bailo: «Una prima proposta è stata quella di collocare l’archivio Arpino presso il centro polifunzionale che porta il nome dello scrittore. Più specificamente si è ipotizzato da un lato di collocare l’archivio cartaceo nel nuovo ambiente destinato a ospitare anche il ricco archivio storico della città (uno dei più importanti del Piemonte), dall’altro di sistemare e valorizzare la pinacoteca nella adiacente area studio, cosa che consentirebbe ai numerosi fruitori che quotidianamente frequenteranno quel locale di apprezzarne il valore. A seguito di una prima valutazione della proposta, è stata formulata anche un’altra ipotesi, che solo nelle ultime settimane si è resa praticabile grazie all’assegnazione dei fondi Pnrr che consentiranno di recuperare interamente palazzo Garrone. L’Amministrazione proporrà al signor Arpino, con cui è fissato un incontro nei prossimi giorni, di collocare l’archivio paterno in uno dei locali che saranno disponibili nel palazzo Garrone una volta che sarà completamente restaurato, recuperato e restituito alla città. Questa soluzione potrebbe essere attuata a seguito di una temporanea collocazione dell’Archivio presso il polifunzionale, affinché lo stesso trovi sede definitiva, appena i lavori saranno conclusi, presso palazzo Garrone». 

Conclude il consigliere delegato: «Quanto illustrato dimostra che l’Amministrazione, lungi dal mostrare “scarso interesse”, lavora con impegno e determinazione, per salvare e valorizzare l’archivio Arpino e, più in generale e non da oggi, la memoria e la produzione del suo più importante cantore come dimostrano tangibilmente le molte iniziative messe in campo in questo ambito. Da ultimo la ristampa per i tipi dell’Araba Fenice de “Il contadino Gené”, una delle ultime opere dello scrittore, che da maggio sarà nuovamente disponibile ai lettori grazie a una ristampa resa possibile anche dal contributo economico della Città di Bra».  

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