Bra: interinali «usa e getta», proclamato sciopero in Arpa Industriale

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L’ingresso storico a questa fabbrica di laminati in via Piumati, che di recente ne ha aperto un altro su corso Monviso

BRA – Dopo la conclusione definita «completamente insufficiente» della vertenza in atto da novembre per cercare di stabilizzare il personale precario, Cgil, Cisl e Uil tramite le loro organizzazioni rappresentanti degli interinali hanno proclamato per il prossimo lunedì 30 gennaio uno sciopero in Arpa Industriale a Bra. La protesta mira a indurre l’azienda, secondo “polo” del laminato plastico sotto la Zizzola dopo l’Abet e proprietà di una multinazionale olandese, a tornare sui suoi passi. Accettando le istanze delle parti sociali per far rientrare al lavoro, sulla ripresa dei 18 turni settimanali già annunciata, almeno la quota con più esperienza dei cosiddetti somministrati. Operai a cui stato interrotto anche il rapporto a breve scadenza portato avanti fino a oggi.

Si tratta di personale “in affitto” dalle agenzie interinali. A complessivamente oltre 100 di loro in via Piumati e nel Bescurone ai capannoni Abet, è stato comunicato che resteranno a casa, niente rinnovo dei contratti in scadenza. Ma mentre Abet si sarebbe impegnata, nell’ambito di un suo progetto di rilancio, a «garantire l’assunzione con il criterio della maggiore anzianità e professionalità» – scrivono Cgil, Cisl e Uil, Arpa avrebbe deciso di sostituire collaboratori “vecchi” anche di 4 anni con «altri ancor più precari»Di qui la protesta. Ieri le maestranze insieme agli interinali, nel corso di assemblee in stabilimento hanno proclamato lo stato di agitazione e proposto l’astensione dal lavoro di 1 ora e mezza dopodomani al termine di ogni turno.

 «Siamo contenti – dice Alice Lerda, Rsa Nidil Arpa al “Corriere” – dell’appoggio ottenuto dai colleghi con contratto nazionale dei chimici. Stiamo cercando di organizzare anche un piccolo presidio, il tempo a disposizione è poco, ai cancelli della fabbrica. Speriamo che farci sentire così serva e ci riserviamo di proporre eventuali altre proteste».

I sindacati conteggiano 550 dipendenti (60 dalle agenzie, erano 110 fino ad agosto 2022) in Abet e 350 (100 somministrati rispetto ai 180 dell’anno scorso) in Arpa. Comune di Bra e Provincia di Cuneo hanno accettato di incontrare i licenziati (mentre le dirigenze delle due ditte hanno delegato Confindustria Cuneo). E’ stata espressa solidarietà a questi lavoratori figli di un dio minore quanto a diritti, «usa e getta» da parte delle imprese. Gli Enti locali hanno promesso sconti immediati tramite Isee per i servizi alle loro famiglie, e impegno per cercare una ricollocazione sperando anche in bandi della Regione Piemonte.

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