Bra: gli ecocentri devono tornare fruibili anche senza prenotazione

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Tornare a consentire ai braidesi di servirsi degli ecocentri, in corso Monviso e a Pollenzo, senza l’obbligo di preventiva prenotazione on line. Lo ha chiesto in Consiglio comunale (nella seduta che ha presieduto come vice di Fabio Bailo, assente giustificato) Sergio Panero.L’esponente del Gruppo Civico, una delle liste civiche che compongono la minoranza di centrodestra, ha sollecitato l’Amministrazione a intercedere sul Coabser, il consorzio zonale che tramite la sua emanazione Str gestisce questi servizi. «Importante è che non escludano chi non ha dimestichezza con Internet, chiunque deve potervi accedere» – ha sottolineato Panero. Egli ha ringraziato gli addetti che con competenza e cortesia sorvegliano e aiutano i conferenti nella corretta ripartizione dei materiali, ma sottolineato come l’obbligo di prenotare «vada a cozzare col fenomeno degli abbandoni anche di ingombranti, capita di vederne sul territorio». Lamentele analoghe si sono registrate anche ad Alba.

Sempre in tema di rifiuti, Davide Tripodi di Bra Domani, altra formazione civica del centrodestra, ha osservato: «In una città intenzionata ad accrescere la sua vocazione turistica, sarebbe opportuno che anche i cestini stradali dessero l’opportunità di differenziare» carta, plastica, vetro eccetera.

In particolare riguardo alla plastica, Luca Cravero (Lega) è tornato a proporre l’istanza di un potenziamento dei passaggi di raccolta porta a porta di questo che è il rifiuto a più alto impatto estetico in Bra. Lo spettacolo delle mattine in cui sui marciapiedi si susseguono cumuli di sacchi gialli in attesa di essere prelevati dai netturbini, era già stato duramente criticato del­l’ex candidata a sindaco Annalisa Genta (FdI). L’assessore all’Ambiente Daniele Demaria ha ribadito che l’Amministrazione di centrosinistra non lavora nel­l’ottica di incrementare i passaggi settimanali di raccolta, cosa che si rivelerebbe «costosa per i cittadini», ma per una riduzione della produzione di scarti plastici. Anche rispetto a quella che Tripodi ha definito «critica costruttiva», Demaria ha risposto che «oggi si tende a diminuire la presenza dei cestini pubblici» in città, perché «oggetto di abusi e atti vandalici».

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