Bra: contagi su del 30% ma i vaccini scongiurano guai

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Si è interrotto questa settimana, dopo tre, l’andamento calante della pandemia a Bra. Il bollettino comunale appena emesso segnala 13 contagi, 3 in più del 7 ottobre, i numeri sono piccoli ma la crescita è comunque del 30%. La vicina Alba anche questa volta sta peggio, 35 casi dai 28 della settimana scorsa. Savigliano è scesa a 19 da 25 come Fossano a 11 da 15. A Mondovì i positivi sono crollati a 15 dai 33 della precedente rilevazione. Cuneo è stabile a 30 quasi come Saluzzo (10 da 9). Carmagnola, il cen­tro torinese più vicino e simile per numero di abitanti, da 44 è passata a 38.
Dunque torna ad allontanarsi l’agognata quota zero, ma la situazione non desta allarme ed evidenzia il ruolo dei vaccini nel tenere sotto controllo il Covid-19. Un anno fa di questi tempi eravamo di nuovo alle prese con restrizioni su vita sociale, attività e spostamenti tra regioni, tante scuole tornavano in Dad, lo sport dilettantistico si bloccava, riesplodevano i ricoveri (attualmente a Verduno 8 in totale, nessun braidese) anche in terapia intensiva. Poi sono arrivati i vaccini e ora la curva si è invertita. Grazie al fatto che ormai oltre l’80% degli italiani ha accettato di farsi inoculare, vincendo timori a volte indotti dagli stessi scienziati e spesso scontando non gravi (16 in tutto i casi censiti dall’Istituto Superiore di Sanità) ma spiacevoli effetti collaterali. La grande maggioranza ha così permesso anche alla minoranza rumorosa dei no-vax di tornare a una vita quasi normale beneficiando della cosiddetta immunità di gregge.
Nel suo commento al bollettino il sindaco Gianni Fogliato nota che «la percentuale di braidesi positivi ogni 1.000 abitanti è pari allo 0,44%».

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