Bonus Piemonte – Controlli della Regione Piemonte sulla tipologia di spese

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Segnaliamo che, con riferimento a chi ha usufruito del “Bonus Piemonte” nel mese di maggio e luglio dello scorso anno, la Regione Piemonte sta eseguendo dei controlli a campione.

Ricordiamo che tale bonus, come previsto dalla legge regionale che l’ha istituito, deve essere speso, entro il 31 dicembre 2021, per l’acquisto di beni strumentali, cioè beni durevoli come per esempio attrezzature e arredi.

Se dai controlli, la Regione dovesse rilevare un mancato utilizzo o non corretto utilizzo, verrà richiesta la restituzione.

A fini puramente esplicativi e non esaustivi, rientrano tra le spese ammissibili quelle riportate nell’elenco che segue.

Nel caso in cui si avesse già ricevuto tramite PEC una apposita comunicazione da parte della Regione Piemonte, dovendo procedere alla rendicontazione compilando l’apposito modulo riportato nel sito della Regione, gli Uffici di Confartigianato Cuneo sono a disposizione per supportare le imprese nell’adempimento.


Si coglie l’occasione per segnalare che per chi effettua un investimento in beni strumentali nuovi è riconosciuto un credito d’imposta del 10% o del 15% se i beni riguardano investimenti in strumenti e dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di modalità di lavoro agile. Tale credito d’imposta è usufruibile per qualunque tipologia d’impresa (anche in regime forfetario).


A fini puramente esplicativi e non esaustivi, rientrano tra le spese ammissibili del “Bonus Piemonte” le seguenti.

Per i BENI STRUMENTALI IMMOBILI:

  • canoni finanziari e rate di mutuo per acquisto (non sono ammessi affitti, leasing e noleggi) di beni immobili come ad esempio uffici, negozi, magazzini, capannoni, anche acquisiti in precedenza;
  • spese per la riorganizzazione degli spazi e la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro;
  • acquisto di barriere fisiche adeguate di protezione per il distanziamento e per prevenire il contagio;
  • interventi di adeguamento su impiantistica (ad esempio: condizionamento, impianti elettrici).

Per i BENI STRUMENTALI MOBILI:

  • spese per l’acquisto o ammodernamento di beni mobili durevoli come, ad esempio, autoveicoli, veicoli commerciali e industriali, attrezzature e impianti, arredi dell’ufficio, computer, smartphone, scrivanie, armadi, banchi per gli operatori dei mercati, attrezzi per il lavoro etc.;
  • canoni finanziari per acquisto (non sono ammessi affitti, leasing e noleggi) di beni strumentali mobili come indicati al punto precedente, anche acquisiti in precedenza;
  • spese per acquisto di materiale necessario per garantire la puntuale informazione sulle misure di prevenzione (ad esempio cartellonistica, segnaletica);
  • costruzione di dehors e relativi arredi;
  • spese per attrezzature finalizzate alla sanificazione dei locali e/o dei veicoli;
  • spese per siti internet per e-commerce e per vetrina, sistemi di prenotazione, pagamento e compilazione di modulistica preferibilmente online;
  • schermi video, impianti audio video;
  • spese per attrezzatura durevole (ad esempio phon, attrezzatura da cucina, posaterie, etc.);
  • spese per strumenti di protezione individuale del personale, purché non “usa e getta” ma durevoli (ad esempio visiere, scarpe antinfortunistiche, etc.);
  • spese per strumentazione per rilevazione temperatura;
  • spese relative all’acquisto e alla manutenzione dell’autovettura, qualora direttamente connessa all’attività d’impresa (per esempio nel caso di taxi);
  • spese per l’acquisto di beni strumentali ausiliari all’attività, anche se di uso promiscuo quali smartphone, tablet, computer o altri dispositivi durevoli impiegati anche ai fini dell’attività.

Per i BENI STRUMENTALI IMMATERIALI:

  • spese di acquisto di marchi, brevetti, diritti di utilizzo di opere di ingegno, come licenze software e altri diritti di proprietà intellettuale

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