Beppe Fenoglio, lo scrittore albese diventa digitale

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ALBA – Venerdì 3 febbraio alle 18 il Palazzo Banca d’Alba di via Cavour ospiterà la presentazione della digitalizzazione del Fondo Fenoglio: un’imponente opera di salvaguardia del corpus letterario fenogliano. Per il Centro Studi “Beppe Fenoglio” Promemoria Group – l’unica realtà italiana specializzata nel recupero, nella conservazione e nella valorizzazione dell’heritage di grandi aziende, istituzioni e collezioni – si è occupata di digitalizzare il cosiddetto “Fondo Fenoglio” costituito da quaderni manoscritti, fogli dattiloscritti, redazioni complete e bozze, traduzioni dall’inglese, testi teatrali. Il progetto di digitalizzazione e valorizzazione dei documenti d’archivio è stato avviato durante un evento aperto al pubblico tenutosi presso il Centro Studi il 10 giugno scorso nell’ambito de “La Notte degli Archivi”, in cui è stato mostrato il processo di acquisizione digitale delle pagine del Quaderno n. 7, meglio conosciuto come “Diario di Fenoglio”. L’attività di digitalizzazione è proseguita presso i laboratori di Promemoria a Torino, con l’utilizzo di macchinari professionali adeguati alla tipologia di documenti, tra scanner piano e set fotografici. L’intero fondo è stato riprodotto con immagini ad altissima definizione, che da questo momento in poi costituiranno una risorsa irrinunciabile per mostre, pubblicazioni e ogni tipo di studio specialistico, salvaguardando gli originali. I documenti digitalizzati sono stati successivamente inseriti sulla piattaforma digitale Archiui dedicata all’Archivio Fenoglio dove, previa richiesta di accesso al Centro Studi, sarà possibile consultare il patrimonio a disposizione. Tino Cornaglia, presidente della Banca d’Alba che ospita l’incontro e ha sostenuto il progetto, dichiara: «In questo anno dedicato all’amato Beppe Fenoglio era necessario non solo contribuire ai festeggiamenti organizzati dal Centro Studi ma, come banca cooperativa del territorio, abbiamo sentito l‘esigenza di dare un impulso allo studio dello scrittore. Salvaguardare il Fondo originale di proprietà degli eredi digitalizzandolo, vuol dire renderlo fruibile agli studenti e ai ricercatori di tutto il mondo e soprattutto è un’operazione indispensabile per fermare il naturale corso del tempo».

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