Bene Vagienna, bovini morti avvelenati: i carabinieri rettificano

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I Carabinieri Forestali rettificano parzialmente il loro comunicato della settimana scorsa, a proposito del caso dei bovini morti avvelenati a Bene Vagienna.
«Si precisa – recita un nuovo comunicato inviato ai giornali –  che le indagini non hanno dimostrato che è stato il principio attivo del Glifosate ad aver cagionato la morte dei bovini. Le indagini hanno permesso di dimostrare che, nel campo a erbe foraggere utilizzato per alimentare i bovini, sul quale non era stato effettuato alcun trattamento erbicida, sono state rilevati elevati residui di Glifosate. Questo principio attivo proveniva con buona probabilità da un trattamento fitosanitario avvenuto nel pioppeto limitrofo al campo in questione, effettuato senza rispettare le corrette pratiche agronomiche e causando un importante effetto di deriva nel campo vicino». 
La nota conferma che «a perquisizione effettuata nella azienda proprietaria del pioppeto ha permesso di individuare, all’interno degli armadietti dei fitosanitari, 7 prodotti che il Ministero della Salute aveva ritirato dal commercio e che non si potevano più utilizzare a causa della loro elevata tossicità. Tra questi, uno in particolare ha destato l’attenzione degli agenti, il Dithane Dg Neotec, specifico per i trattamenti su pioppo e inoltre, come riportato in etichetta, potenzialmente responsabile di una serie di effetti collaterali su uomo e animali in caso di utilizzo incauto, effetti del tutto simili ai sintomi presentati dai bovini intossicati. E’ probabile pertanto che il trattamento effettuato sul pioppeto, che ha dato luogo al fenomeno di deriva nel campo limitrofo, sia stato effettuato utilizzando un mix di prodotti fitosanitari, tra cui il citato glifosate e il prodotto segnalato dal Ministero, ma il cui impiego è stato omesso nel registro dei trattamenti proprio perché vietato dalla normativa». 

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