Barbareschi al “Busca” con un testo da premio Pulitzer

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Quali sono le implicazioni e le conseguenze del conflitto fra l’esercizio della libertà di stampa e il possibile abuso da parte di coloro che fanno comunicazione nella nostra società moderna? È il dilemma morale che presenta “Il penitente”, nuovissimo testo per il teatro del Premio Pulitzer David Mamet, tradotto in italiano, interpretato e diretto da Luca Barbareschi.Sarà di scena al teatro sociale Busca di Alba domenica 20 gennaio alle ore 21.

Si tratta di una tragedia modernissima che racconta la storia di uno psichiatra, Charles, interpretato da Barbareschi, il quale si rifiuta di testimoniare in tribunale a favore di un suo paziente accusato d’avere compiuto una strage. A causa di questo rifiuto lo psichiatra sarà, suo malgrado, accusato di omofobia: diventando il bersaglio di un gogna mediatica e giudiziaria alla mercé di un pubblico sempre pronto a trovare un nuovo colpevole. Subirà conseguenze distruttive sulla sua vita pubblica e privata.

Il testo, diviso in otto scene  organizzate in altrettanti atti di confronto tra marito e moglie, con la pubblica accusa e con l’avvocato di Charles, affronta temi importanti, dalla strumentalizzazione della legge all’influenza e alla responsabilità della stampa che finisce per distruggere la vita di un individuo ancor prima che sia dichiarato colpevole, fino al ruolo salvifico della religione.

«Sono molto orgoglioso di questo testo che nasce dalle chiacchierate fatte negli ultimi anni con Mamet – ha detto Barbareschi –. Per scriverlo, Mamet si è ispirato a un fatto realmente accaduto, appunto la storia di uno psichiatra che, rispettando il giuramento di Ippocrate, ha rifiutato di denunciare i propositi omicidi di un suo paziente. Ho scelto questo lavoro – continua l’attore – perché lucida analisi del rapporto alterato tra comunicazione, spiritualità e giustizia nella società contemporanea».

“Il penitente” –conclude Barbareschi – «è la vittima dell’inquisizione operata dai media. È ciò che accade all’individuo quando viene attaccato dalla società in cui vive e opera, quando la giustizia crea discriminazione per avvalorare una tesi utilizzando a questo fine l’appartenenza religiosa. A cosa può servire rivendicare la ragione se, come dice Mamet, ciò significa isolarsi, uscire dal coro ed essere puniti per questo?».

Nel ruolo di Kath, moglie di Charles, Lunetta Savino alle prese con un personaggio difficile e la complessità della lingua del drammaturgo che influenza anche la recitazione.

Appuntamento, dunque, a teatro. I biglietti sono distribuiti in prevendita alla cooperativa libraria La Torre di Alba (Galleria della Maddalena in via Maestra) o al botteghino del Busca (piazza Vittorio Veneto) due ore prima dello spettacolo e ogni giovedì dalle ore 15 alle 18.

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