Baccanale, i Borghi replicano a Zanoletti

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ALBA – Le parole del senatore Tomaso Zanoletti a proposito del “Baccanale” non sono passate inascoltate. Portando il suo contributo nell’ambito della presentazione della ricorrenza del 60° compleanno del “Piatto d’Oro” – che sarà riproposto domenica 12 febbraio dall’Apro Accademia Alberghiera – l’ex parlamentare aveva espresso forti perplessità nei confronti dell’appuntamento con la grande festa del Baccanale dei Borghi. Troppe persone – questa la sintesi della sua posizione – per garantire un livello qualitativo coerente con le aspettative di chi visita gli stand gastronomici sparsi nel centro storico.

Troppa confusione per consentire una degustazione “canonica” di cibi e bevande. In sintesi estrema: il Baccanale rappresenta il perfetto punto interrogativo dove s’incontrano qualità e quantità, folclore e turismo “altospendente”, piatti di plastica e blasone cittadino. Per saperne qualcosa in più il Corriere ha chiesto qualche parere a chi il Baccanale lo vive da molti anni in prima linea armato solo di passione e pazienza. «Sarò volutamente polemico – esordisce Bruno Silvestro, patron del Borgo Moretta – dicendo che non tutti hanno a disposizione i mezzi di un parlamentare, sia pure in pensione. Bisogna mettersi anche nei panni di chi ha un budget contenuto. La Liguria insegna che, ad un certo punto, bisogna ridimensionarsi altrimenti si esce dal mercato. Tanto il Baccanale e i ristoranti stellati non si fanno concorrenza: i clienti sono diversi non solo per potere d’acquisto, ma anche per ciò che chiedono. Ci sono molte persone che amano mangiare magari non comodissimi e cose semplici, ma in compagnia, ascoltando la musica, seguendo i giochi e ciò che avviene in piazza. La Fiera è di tutti e deve essere per tutte le tasche, non solo quelle aristocratiche. E poi il Baccanale c’è una volta all’anno e si porta intorno una rappresentazione unica e il lavoro di tantissimi volontari». «Da parte nostra – sottolineano Paola Marano di San Martino e Ines Manissero di San Lorenzo – facciamo tutto il possibile per seguire le indicazioni della Giostra aggiornando ogni anno l’asticella della qualità, delle prescrizioni, della cura dei particolari, della cura della cucina e del servizio. Il fine settimana del Baccanale è sempre quello più richiesto dai visitatori della Fiera, specialmente dai giovani.

E di questo si giova sia la città, sia il territorio a cui portiamo ricchezza. Poi è giusto anche accettare le critiche costruttive: bisogna migliorare sul piano di alcune criticità come la gestione dei rifiuti, il traffico, la confusione. Dovremo impegnarci per migliorare ancora e rendere ancora più bella quest’occasione unica per stare insieme, per uscire e divertirsi». In chiusura è il presidente della Giostra Luca Sensibile a fare la sintesi delle posizioni. «Qualcosa va cambiato – commenta -. L’obiettivo da perseguire è quello della qualità e non tanto quello della quantità. Il prossimo anno, ad esempio, non riproporremo il secondo Baccanale, quello della musica. Il mio impegno sarà quello di creare un nuovo contesto per la musica, per i giochi, per gli allestimenti e per preparazione e somministrazione dei cibi. Il modello sarà ancora quello dello street food, molto apprezzato e richiesto, ma con piccoli accorgimenti migliorativi».

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