«È stato un incontro positivo, innanzitutto perché il ministro ha detto chiaramente che l’opera va completata e che il tracciato in esterno è compatibile con un loro parere favorevole». Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alle Infrastrutture, Marco Gabusi, concluso a Roma il vertice con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, insieme alla società concessionaria dell’Asti-Cuneo, per approfondire le criticità di tipo documentale e tecnico in merito all’ultimo lotto dell’autostrada. Perplessità che, come già riferito da questo sito, sono state espresse dalla Soprintendenza competente alla tutela del paesaggio.
«La Regione – aggiungono Cirio e Gabusi – vigilerà sulla rapida presentazione da parte della società concessionaria delle parti documentali da integrare e sugli interventi di mitigazione ambientale richiesti a tutela delle colline patrimonio Unesco. Per la prima volta su un tema strategico come è per noi l’A33, abbiamo visto lavorare insieme fianco a fianco tutti i Ministeri coinvolti e di questo desideriamo ringraziare Sangiuliano e Salvini. Andiamo avanti per dare finalmente al Paese un’autostrada attesa da trent’anni».
Presente all’incontro anche una delegazione cuneese di rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali: il sindaco di Alba Carlo Bo, la braidese Bruna Sibille (Pd) per la Provincia di Cuneo, il consigliere regionale di FdI Paolo Bongioanni e il senatore leghista Giorgio Bergesio.
Tra le “integrazioni documentali”, gli ambientalisti solidali con la Soprintendenza avevano già fatto notare la mancanza di uno studio comparativo tra il tracciato a viadotti in superficie alti fino a 12 metri, e la galleria già ipotizzata per procedere vicino alle aree Unesco. Una soluzione più costosa ma meno impattante.