At-Cn: dopo il Ministero Cultura anche Unesco accende un faro sui viadotti

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Un’immagine di questa infrastruttura dal 2012 in attesa di un completamento che fa discutere, perché procedendo in superficie tra Cherasco e Verduno sfregerebbe un territorio tra due tutelati dall’Unesco

Dopo il Ministero della Cultura (https://ilcorriere.net/asti-cuneo-anche-il-ministero-della-cultura-contro-i-viadotti/)), l’Unesco. Dalla segreteria Europa e Nord America della World Heritage Convention, che ha sede a Parigi, hanno risposto a Italia Nostra accogliendo le preoccupazioni degli ambientalisti sul tratto verdunese dell’Asti-Cuneo. Unesco si è rivolta al Governo per accertare il segnalato deterioramento che i viadotti dell’autostrada infliggerebbero alla “tangibile e intangibile eredità”, come la chiamano, italiana. Nella lettera firmata anche dalla braidese Adriana My, presidente regionale, oltre che dalla nazionale Antonella Caroli, si chiedeva d’intraprendere azioni per fermare lo sviluppo in superficie dell’infrastruttura, tornando al primigenio progetto dei più complicati tunnel sotto la collina. Solo questi lascerebbero intonso il paesaggio nella zona situata tra le due tutelate Unesco, dei “Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” e delle “Residenze Sabaude” di Pollenzo.

Un’altra brutta notizia per l’At-Cn Spa, i cui piani per i viadotti sono già stati approvati dalla Regione; non un bel periodo per il suo presidente Giovanni Quaglia, che rischia il posto alla Crt dopo aver schierato la Fondazione torinese con la lista perdente al recente rinnovo del Cda Generali. 

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