AstraZeneca “taglia” forniture al Piemonte, di questo passo ci vorranno anni

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Il Piemonte potenzia il piano vaccinale per far fronte al taglio delle consegne di AstraZeneca, che a marzo fornirà 13mila dosi in meno rispetto a quelle previste. «Dovrebbero arrivare 151.700 dosi invece delle 164.700 annunciateci», precisa Antonio Rinaudo, commissario dell’Area Giuridico Amministrativa dell’Unità di crisi della Regione. La settimana prossima dovrebbe iniziare la vaccinazione delle persone disabili.
«Cominceremo dai circa 6.000 ospiti delle strutture residenziali e semiresidenziali, ai quali verranno somministrati i vaccini Pfizer e Moderna» – annuncia l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi. Previsto il potenziamento «nell’arco di una settimana del numero dei centri vaccinali all’interno delle strutture ospedaliere».
Queste ultime hanno quasi ultimato la immunizzazione del personale sanitario e daranno supporto a quella del personale docente e non docente e delle forze dell’ordine. «All’interno degli ospedali, con percorsi dedicati e in sicurezza, vaccineremo i più giovani, mentre per gli over 80 continueranno a essere privilegiati i centri vaccinali extra ospedalieri», dice Icardi, assicurando che la Regione sta già lavorando alla Fase 4, la più ampia, quella che dovrebbe coinvolgere i medici di famiglia in un sistema analogo a quello della vaccinazione antinfluenzale. Ma per capire quando questa fase prenderà il via, conclude l’assessore, «è fondamentale poter contare sugli approvvigionamenti» di siero, che invece mancano.

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