Asti-Cuneo: i nodi vengono al pettine e gli ambientalisti accusano Cirio

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Riceviamo e pubblichiamo.
Nelle ultime settimane sono comparsi sui media numerosi articoli in cui i nostri politici esternavano il loro stupore per l’iter, per la Valutazione d’Impatto Ambientale del lotto 2.6.a dell’autostrada Asti-Cuneo da Verduno a Cherasco, “incagliato” a Roma.
Davvero singolare che il presidente Alberto Cirio manifesti sorpresa quasi si trattasse di un incidente inaspettato. In realtà doveva conoscere le procedure e sapere fin dall’inizio della vicenda che il progetto sostenuto dalla Regione, in modifica rispetto a quello del 2012 con tracciato esterno anziché il tunnel, non aveva ancora ottenuto alcuna delle autorizzazioni previste dalla legge. Sarebbe stato sufficiente che lui, l’assessore Gabusi e i Sindaci del territorio partecipassero all’incontro che l’Osservatorio organizzò anche per loro lo scorso 21 febbraio, per rendersi conto del ritardo già accumulato rispetto al piano farlocco presentato dal Concessionario.
D’altra parte se il progetto in galleria aveva necessitato di un lungo iter di circa tre anni per essere validato, non si comprende come possa ritenersi condivisibile la critica che il Presidente della Regione muove ai Ministeri competenti che avrebbero dovuto completare la procedura entro lo scorso 18 aprile. Forse il Presidente ignora che le procedure sono molte, la Via (Valutazione di impatto ambientale) e la Vas (Valutazione ambientale strategica) divenuta obbligatoria a seguito dell’approvazione del Piano paesaggistico regionale (Ppr) nel 2017. Dovranno inoltre essere esperite le pratiche dell’Ipcc/D.lgs. 46/2014 sull’ambiente (Autorizzazione integrata ambientale), avere il nulla-osta dell’AdBDPo (Autorità di Bacino del fiume Po) e la conformità con il Pai (Piano di assetto idrogeologico). Inoltre il recente documento della Commissione europea del 12.2.2021 C 1054 prevede che l’opera possieda i requisiti Dnsh, ossia “non arrecare danno significativo all’ambiente”.
Maldestro è pure il tentativo di far ricadere le colpe dei ritardi sul fatto che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (Mims) ha concesso all’Osservatorio del Paesaggio, cui fanno riferimento molte associazioni e comitati presenti sul territorio, una procedura comparativa tra i due tracciati: la richiesta dell’Osservatorio è infatti fondata sul rispetto delle Linee Guida Snpa, 28/2020, approvate dal Consiglio del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Snpa) e quindi, come tale, non eludibile.
Forse il Presidente Cirio avrebbe preferito evitare tale procedura che sicuramente allunga i tempi del processo autorizzativo ma che, qualunque sarà l’esito della comparazione, darà a tutti una sicurezza maggiore circa la scelta del progetto.
Avrebbe dovuto allertare anziché indisporre i nostri governanti, o almeno inculcare loro qualche dubbio sulla bontà del progetto da loro sostenuto, per pure ragioni di costo, il fatto che sin dall’inizio della ripresa dei lavori il Ministero della Cultura abbia manifestato il suo disappunto di fronte alla nuova soluzione all’aperto in una zona patrimonio dell’Unesco con la presenza di due buffer zone, quella del territorio vitivinicolo di Langhe Roero e Monferrato e quello delle Residenze Sabaude con il complesso carloalbertino di Pollenzo. Disappunto che è stato successivamente espresso anche dall’Unesco di Parigi a cui questo Osservatorio, Italia Nostra e alcuni consiglieri del Comune di Verduno si sono rivolti.
Certamente segno di scarso senso dello Stato in ogni caso il comportamento del Presidente della Regione che critica improvvidamente i Ministeri e scarica sui medesimi la responsabilità sulla mancata continuità dei lavori del Lotto 2.6.b con quelli del lotto 2.6.a. La scelta di accelerare i lavori del lotto 2.6.b – che è stata sbandierata come una dimostrazione della capacità decisionale dell’Amministrazione regionale –, è del tutto insignificante agli effetti della messa in servizio dell’autostrada A33. Il cammino critico dell’Asti-Cuneo è infatti fortemente condizionato da altri fattori quali, ad esempio, la durata dei lavori del lotto 2.6.a, facilmente comprimibili a 15 mesi, come più volte spiegato dal Concessionario, e la messa in servizio dei lavori del lotto 2.5 di adeguamento della tangenziale di Alba già esistente, della durata prevista di 22 mesi. La continuità tra questi due cantieri è una ottimizzazione utile all’impresa Itinera, responsabile della realizzazione delle opere autostradali, ma non deve condizionare l’accuratezza e la serietà delle Valutazioni ambientali in corso che, in ogni caso, hanno ancora margini sulla scadenza finale prevista.
Il Direttivo dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero
per conto delle associazioni aderenti:
Associazione Amici del Castello
di Magliano Alfieri
Associazione Culturale Asfodelo
Associazione culturale Odv 
“Il paese” – periodico roerino
Canale Ecologia Odv
ComuneRoero Odv
Consiglio nazionale Italia Nostra
Consiglio regionale Italia Nostra Piemonte
Italia Nostra Sezione di Alba
Italia Nostra Sezione di Bra
Ithaca  – Alba
Famija Albeisa – Alba
La Casa Rotta
L’Arvangia – Alba e Langhe
Legambiente Bra
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta
Presidenza nazionale Italia Nostra
Slow Food Condotta di Bra
Slow Food Condotta di Alba
Slow Food Italia 

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