Asti-Cuneo: corridoio verde camufferà i viadotti a Pollenzo

0
68
Un esempio di “ponte ecologico” su un’arteria simile a quella che impatterebbe in area Unesco

La Regione Piemonte indica nel suo comunicato il «modello Milano» per la soluzione che annuncia approvata sul controverso passaggio del­l’autostrada Asti-Cuneo presso frazione Pollenzo di Bra. Viadotti di cemento alti fino a 12 metri andranno «rivestiti da corridoi ecologici già realizzati su altre arterie», e cita l’e­sempio lombardo. Qui, però, l’obiettivo era salvaguardare la biodiversità consentendo alla fauna di spostarsi senza rischiare collisioni con il traffico dei veicoli.

 

Tra le colline vitate delle Langhe e l’ex Tenuta Reale pollentina, entrambi siti Patrimonio U­ne­sco, i corridoi sarebbero piantumazioni con più che altro funzione di mascheratura alla vista. Chi scrive questo articolo lo aveva anticipato il 13 marzo riferendo del tentativo di Italia Nostra di Bra di rilanciare l’ipotesi di spostare sottoterra il tracciato dell’ultimo lotto ancora da costruire della A33. Il progetto dei tunnel non piace alla concessionaria. Sarebbe lui sì a impatto zero e da lustri dotato di tutte le autorizzazioni necessarie a realizzarlo. Ma del richiesto studio comparativo dei costi non si è saputo nulla e l’alternativa delle gallerie non sa­rebbe mai rientrata nel­­­­­le «in­­terlocuzioni» – così le ha definite Umberto Tosoni, am­ministratore delegato del gruppo Astm – seguite alla bocciatura, due mesi fa, del tracciato in esterni da parte dal Ministero della Cultura. Un parere negativo a cui, ha riferito la settimana scorsa il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini intervenendo all’apertura al traffico del lotto Roddi-Verduno, si sarebbe rapidamente posto rimedio.

«Equilibrio»

Una delle 31 prescrizioni a cui la pratica dovrà adeguarsi per affrontare la Valutazione d’impatto ambientale, esame da concertare tra i Ministeri della Cultura e dell’Ambiente, sarà questa su Pollenzo. La Re­gione afferma che come le altre non «spaventa» perché concessionaria At-Cn Spa e Soprintendenza a­vrebbero «trovato l’equilibrio tra la tutela dell’ambiente e l’esigenza di completare l’infrastruttura». I cantieri «entro dicembre» a­vranno l’autorizzazione a proseguire verso Cherasco e termineranno – assicura sempre la Regione – «entro il 2024», anno elettorale.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui