ALBA – Oggi, lunedì 6 novembre, sarà celebrata la giornata dedicata al Centenario della nascita di don Lorenzo Milani 27 maggio 1923-26 giugno 1967). Prete, scrittore, docente, educatore, la sua figura è legata all’esperienza didattica rivolta ai bambini poveri nella disagiata scuola di Barbiana, nella canonica della chiesa di Sant’Andrea, dal 1954 al 1967. I suoi scritti innescarono aspre polemiche nella Chiesa, un suo volume venne messo all’Indice. Ma la sua eredità resta.
Come il suo insegnamento: «Quando avete buttato nel mondo d’oggi un ragazzo senza istruzione avete buttato in cielo un passerotto senza ali». In occasione dell’anniversario è attesa Rosy Bindi, presidente del comitato centenario della nascita di don Milani. La politica sarà in sala Ordet alle ore 18, mentre martedì 7 novembre, l’onorevole incontrerà gli studenti nella Sala Congressi di piazza Medford. «Don Milani – spiega Rosy Bindi – era un prete sostenuto da una fede profonda, ma era inquieto, anche se sempre obbediente. Ha sofferto molto per la Chiesa e a causa della Chiesa. Non sono un mistero le incomprensioni, persino il fastidio che parte della curia vaticana nutriva verso di lui. Dopo la sua morte, ci sono voluti 50 anni perché un pontefice restituisse piena cittadinanza agli scritti e alla pastorale di don Lorenzo».