Anno scolastico 2020-21: ecco le linee guida del ministro Azzolina

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Come funzioneranno le scuole nel prossimo anno scolastico? Difficile dirlo in questo momento. Molto dipenderà dal Covid-19 e dalla sua evoluzione al termine dell’estate. Intanto il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, nel corso della conferenza stampa convocata alle ore 18 di oggi, venerdì 26 luglio, ci spiega quali saranno le linee guida condivise con le varie associazioni di categoria e, soprattutto, con la conferenza Stato-Regioni. L’obiettivo aprire le aule il prossimo 14 settembre in tutta sicurezza.

«Ci sono le risorse e ci sono le condizioni per applicarle subito. Da gennaio abbiamo investito  4,6 miliardi di investimenti, a cui se ne aggiunge un altro di questi giorni. Poi ci sarà il “recovery fund” che potrebbe liberare altri fondi. La scuola ha riaperto il 17 giugno, con gli esami di maturità, ora vogliamo portare tutti gli studenti in aula».

Quali sono i provvedimenti?

«Le scuole – dichiara il ministro – dovranno essere e igienizzate. Dovremo garantire il distanziamento e gli ingressi scaglionati. Particolare attenzione sarà rivolta alla formazione del personale scolastico tramite webinar per affrontare l’emergenza».

Sul fronte edifici scolastici arrivano le prime indicazioni: «Abbiamo approvato un software per determinare i metri quadrati a disposizione dei singoli allievi. Dai primi dati è emerso come ci sia un esubero del 15% degli studenti, che dovremo portare fuori dagli attuali plessi scolastici. Per questo abbiamo previsto lavori di edilizia scolastica leggera per incrementare gli spazi con il contributo degli enti locali. Abbiamo pensato di recuperare gli oltre 3mila edifici scolastici dismessi. Ma dobbiamo pensare ad una scuola nuova, che preveda lezioni fuori dalle aule, portando i ragazzi nei cinema, teatri, musei e luoghi di cultura. C’è l’idea anche di fare lezione all’aperto nel caso che il clima lo consenta».

Sul fronte del personale il ministro promette assunzione: «Con i fondi a disposizione possiamo incrementare gli organici e provvedere a 50mila assunzioni tra docenti e personale Ata a tempo determinato. Poi ci sarà il turnover per sostituire i pensionamenti. Il personale da luglio avrà una busta paga più pesante grazie all’attuazione del cuneo fiscale, che porterà ad aumenti medi tra 80 e 100 euro».

Tra le promesse ci sono anche tanti sogni nel cassetto quali ambienti apprendimento nuovi, banchi rivoluzionari, gruppi di apprendimento orario di lavoro flessibile e didattica innovativa. Ma il sogno più grande è sicuramente quello di far sparire le classi pollaio: «Lavoreremo per attuare misure strutturali in modo che il numero di studenti per classi si riduca. I talenti devono essere valorizzati e un professore avere 30-32 allievi non può raggiungere questo obiettivo. Escludo i doppi turni, lo sdoppiamento delle classi, ma servirà la collaborazione di tutti. La scuola dovrà dare una risposta e la darà. Dal 1° di luglio inizierò a monitorare gli uffici scolastici regionali e farò in modo che a partire dal 1° settembre i ragazzi che quest’anno hanno avuto problemi possano fruire del piano di recupero. Mentre dal 14 settembre, finalmente ritorneranno le lezioni».

Questo è tutto, anche se il dibattito sicuramente si infiammerà. Ci sono sul piatto la contrattazione del comparto scuola, i sindacati e, soprattutto, i fondi per l’adeguamento degli edifici. Questa grande riforma è un bel progetto, ma per l’attuazione c’è pochissimo tempo, poco più di due mesi.

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