Ambiente, in Piemonte consumati altri 439 ettari di terreno fertile

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Il consumo di suolo in Piemonte nel 2020 è di circa 169.400 ettari, pari quindi al 6.67 % della superficie totale regionale (circa 2.540.000 ettari).

Il valore percentuale risulta inferiore al dato nazionale, che si colloca al 7,1 % e tra i più bassi del nord-Italia ed in particolare rispetto alle regioni confinanti: Lombardia (12,1%), Emilia Romagna (8,9%)   e Liguria (7,2%).

Il processo di consumo di suolo segue l’espansione delle aree urbanizzate con caratteri distintivi nelle varie aree della regione, dalle aree dense della conurbazione di Torino e dei molti comuni di prima e seconda cintura, alle altre realtà urbane dei capoluoghi di provincia e dell’eporediese, alle aree a moderata urbanizzazione in molti settori di pianura, nei margini collinari, lungo gli assi vallivi e delle principali vie di collegamento e di comunicazione fino alle realtà del consumo frammentario, polverizzato ma diffuso di molte aree pedemontane e collinari come Langhe e Monferrato.

I vari modelli di espansione urbana congiuntamente allo sviluppo di una rete di trasporti e di infrastrutture molto capillare concorrono al disegno di un sistema di consumo del suolo distribuito e diffuso che incide sulla disponibilità dei suoli ad elevata potenzialità agricola in area di pianura e interessa in modo pressoché uniforme anche i territori collinari e montani lungo i fondovalle di tutti i bacini alpini. Rimangono sostanzialmente inalterati i settori dei rilievi alpini e pedemontani, corona e principale serbatoio forestale, di naturalità e di copertura dei suoli.

La distribuzione regionale del consumo di suolo non è omogenea ed anche a livello di distribuzione provinciale si riscontrano significative differenze sia in termini di superfici assolute (chiaramente funzione della dimensione territoriale della provincia) sia percentuali.

In termini assoluti, la provincia di Torino con oltre 58.237 ettari di superficie consumata è la provincia con il valore più alto, seguita nell’ordine da Cuneo (36.456 ha), Alessandria (25.140 ha), Novara (14.747 ha), Asti (10.930 ha) Vercelli (10.332 ha), Biella (7.223 ha) e in ultima posizione dalla provincia del Verbano Cusio Ossola, con un valore di quasi un ordine di grandezza inferiore rispetto a Torino (circa 6.328 ha).

La provincia di Torino si conferma quindi come l’area che contribuisce maggiormente al fenomeno di consumo complessivo regionale incidendo per il 34 % seguita da Cuneo (22%), Alessandria (15%), Novara (9 %), Asti e Vercelli (6%), Biella e Verbano Cusio Ossola (4%).

 

Analizzando invece i valori percentuali di ciascuna provincia (calcolati rispetto alla superficie totale provinciale) risulta che la provincia con il valore più elevato è quella di Novara che, con circa l’11 % di suolo consumato, supera Torino  al 8,5%. Al terzo posto si colloca invece la provincia di Biella (7,9%), seguita in ordine da Asti (7,2%), Alessandria (7,1%), Cuneo (5,3%), Vercelli (5%) e VCO (2.8%).

 

La distribuzione del suolo consumato  percentuale su base comunale indica che il 27% dei comuni piemontesi (321 comuni) ricade nella classe con percentuale di consumo maggiore al 9%, il 22% (236 comuni) con percentuale maggiore/uguale al 10% e il 4% con percentuale consumo maggiore/uguale al 20%. Risalta la provincia di Torino dove 6 comuni hanno una percentuale di consumo maggiore/uguale al 40% e 3 al 50%.

Per quanto concerne  i nuovi consumi  registrati nel 2020,  il monitoraggio ha evidenziato  un incremento di consumo di suolo di 439 ha rispetto al 2019, terzo valore di crescita nel periodo dal 2015 al 2020. Tale indicatore rivede le stime effettuate nel precedente rapporto (soprattutto per le stime del 2019 e 2018),  incrementandone significativamente i valori.

Il processo di monitoraggio con telerilevamento infatti aggiorna ed integra annualmente l’intera serie storica  sulla base della disponibilità di nuove immagini satellitari e aeree ad alta risoluzione e dei modelli di individuazione e classificazione  delle potenziali trasformazioni.

Ciò consente di anno in anno un’analisi più accurata del territorio, anche integrando e modificando fenomeni precedentemente non rilevabili e classificabili (omissioni e commissioni) permettendo di ottenere nuove e sempre più accurate stime sul suolo consumato.

In questo senso, grazie alla recente disponibilità sul Piemonte di recenti  ortommagini aeree ad alta risoluzione (es. AGEA 2018) è stato possibile rianalizzare e integrare le stime degli incrementi annuali di consumo suolo realizzate negli anni precedenti ed in particolare quelle del biennio 2017-2019, basate precedentemente solo sulla solla disponibilità di immagini satellitari Sentinel 2 a media risoluzione.

L’ incremento netto  assoluto registrato in Piemonte nel 2020 pari a oltre 400 ha è il quarto tra quelli misurati a scala nazionale (gli incrementi maggiori sono avvenuti nelle regioni Lombardia con 765 ettari in più, Veneto 682 ettari, Puglia  con 493 ettari). In termini di incremento percentuale rispetto alla superficie artificiale dell’anno precedente ,   il valore registrato in Piemonte è pari allo 0,26%, poco sopra i valori medi calcolati a scala nazionale (0,25%).  I valori più elevati sono in Abruzzo (+0,46%), Molise (+0,37%), Sardegna (+0,32%) e Veneto (+0,31). La Valle d’Aosta è la regione con il consumo inferiore, anche se in crescita rispetto allo scorso anno, con 14 ettari in più. Umbria e Liguria sono le altre regioni che, quest’anno, hanno avuto incrementi inferiori ai 50 ettari.

L’ incremento del consumo di suolo in Piemonte nel 2020deriva principalmente da fenomeni di consumo di suolo reversibile, in gran parte ascrivibili ad aree di cantiere più o meno estese: queste  situazioni dovranno quindi essere monitorate nei prossimi anni per valutare l’evoluzione dei  processi finali di trasformazione e quindi  il potenziale passaggio all’impermeabilizzazione definitiva e quindi ad uno stato di consumo di suolo permanente, piuttosto che ad un effettivo recupero del suolo naturale.

A livello provinciale l’incremento del consumo suolo rispetto all’anno precedente rispecchia quanto osservato sulla distribuzione a scala regionale: la provincia di Torino ha fatto registrare l’aumento maggiore con ben 162 ha di nuova impermeabilizzazione dei suoli, secondo maggior incremento rispetto al periodo 2015-2020. Seguono la provincia di Novara con 112 ha, che registra in quest’anno la variazione maggiore del periodo di studio; la provincia di Cuneo con 80 ha invece, fatto salvo un leggero aumento rispetto al 2018-2019, presenta una controtendenza rispetto alle altre province, così anche Asti, VCO e Vercelli.

Sul piano percentuale  gli incrementi rilevati vedono le province di Torino e Cuneo rispettivamente allo 0,28% e 0,22%, mentre Asti, Alessandria, Biella e Verbano risultano tutti inferiori allo 0,2 %. Novara con lo 0,77% conferma l’andamento rilevato in valore assoluto e si pone come la provincia con maggior aumento del consumo nel periodo 2019-2020. Tale situazione deriva principalmente da alcune significative trasformazioni inerenti la creazione o l’ampliamento di poli logistici quali ad esempio il  polo Amazon di Novara ovest (circa 13 ettari), il nuovo polo del lusso di Trecate (circa  40 ettari) o cantieri connessi a nuova viabilità (es. comune di Cameri e Briona).

 

Il Portale del consumo di suolo

Il Portale del consumo di suolo, realizzato da Arpa Piemonte in collaborazione con Ispra, mette a disposizione dati, cartografie, indicatori a scala nazionale, regionale e per singolo comune riferiti al periodo di osservazione 2012-2020.

Il portale guida l’utente nella scoperta e comprensione della materia attraverso un percorso organizzato in sezioni che integrano testi, immagini, video, mappe e indicatori  a scala nazionale, regionale e comunale.

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