L’organizzazione meteorologica mondiale ha rielaborato i dati delle precipitazioni nel 2022, confrontandoli con la media climatologica dell’ultimo trentennio. Il risultato sintetizzato dai dati, è visibile nello stato di salute dei nostri corsi d’acqua.
A lanciare un nuovo allarme, l’eco dei tanti e ripetuti dell’ultimo anno, è l’Anbi, l’associaizone nazionale per la gestione delle acque, che certifica l’impossibilità ormai di recuperare il deficit idrico con le attuali precipitazioni. Come dire che pioggia e neve, anche dovessero cadere copiosamente nei prossimi mesi, non riusciranno a ristabilire l’equilibrio nei bacini idrici non solo del piemonte, ma in tutta italia.
A soffrire di più è proprio il Nord. Con il grande malato di sete, il fiume Po, che scorre con una portata dimezzata a Torino, e ridotta lungo tutto i lpercorso piemontese a circa un terzo rispetto al 2021. E proprio nella nostra regione, dove pure in Dicembre si sono registrate considerevoli piogge, i fiumi restano sui livelli del 2022.
E si capisce che non basterà la neve annunciata nei prossimi giorni sulle montagne a dare sollievo, anche perchè il vero protagonista sarà il freddo con temperature in calo di oltre 10-12°C .