Alba: Sottopasso del cavalcavia ferroviario: perchè non ipotizzare una nuova apertura?

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ALBA – E’ possibile rimettere in funzione il sottopasso del cavalcavia ferroviario che collega piazza Ferrero con corso Europa e corso Piave? In questo senso il sopralluogo eseguito ad inizio settimana dall’assessore Marco Marcarino fa pensare che l’opera, ormai chiusa e inutilizzata da molti anni, possa ancora avere un futuro per la città.

“Inutilizzata – commenta Marcarino – non significa inutile o non utilizzabile. Il sopralluogo di lunedì ha avuto lo scopo di prendere visione dello stato delle cose. L’Amministrazione non punta ad una riapertura a tempi brevi. Ma, prima di tutto, era importante una ricognizione per capire in quali condizioni si trova un’opera pubblica che è stata eseguita utilizzando denaro pubblico, e non poco, perseguendo un obiettivo specifico. Di qui a pensare ad una riapertura… passa molta acqua sotto i ponti”.

Cosa ha trovato oltre i cancelli di sicurezza?

“Davvero poco o nulla. Una gran quantità di foglie raccolte dal vento, tre o quattro siringhe gettate all’interno della galleria e cartacce. Quasi niente se pensiamo che sono anni e anni che nessuno scende a controllare la situazione. La struttura è perfettamente conservata e basterebbe un’accurata opera di pulizia per farla sembrare appena inaugurata”.

Sarebbe utile riattivare questo passaggio sotto il ponte della ferrovia?

“Sarebbe molto utile perchè consentirebbe di alleggerire il ruolo degli attuali passaggi pedonali – specialmente quello che si trova prima della rotatoria – incrementando molto la fluidità del traffico. Le auto infatti e giustamente si fermano per dare precedenza ai pedoni. L’attraversamento pedonale però si allinea su quattro corsie e i volumi del traffico sono molto consistenti. Questo provoca una situazione di pericolo e, specialmente nelle ore di punta, provoca la formazione di code di auto in accesso alla rotatoria verso piazza Ferrero”.

Marco Marcarino: “Per ora non si apre. Ma perchè non dare un senso ai soldi spesi per realizzarlo?”

Quindi perchè non procedere in questo senso?

“Essenzialmente perchè non abbiamo un progetto e perchè sono molto cambiate le norme per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche. Per rendere fruibile il sottopasso, infatti, occorrerebbe dotarlo di ascensori idonei al trasporto di persone disabili. Un investimento certamente utile, ma piuttosto ingente. Potrebbe essere valutato un sistema “misto” che consenta l’attraversamento da parte dei disabili all’esterno. Ma, per ora, si tratta solo di ipotesi anche perchè la contingenza attuale consiglia prudenza nell’utilizzo delle risorse di cui l’Amministrazione dispone”.

Come risolvere eventuali problemi di sicurezza?

“Quello che quando l’opera venne realizzata era un problema di non facile approccio – conclude Marcarino – oggi sarebbe di agevole soluzione. Il progetto di video sorveglianza e sicurezza integrata “Smart city” consentirebbe di controllare da remoto gli accessi, la situazione all’interno e persino di comandare l’apertura e chiusura dei cancelli ad un determinato orario”.

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