Alba scopre l’archeologia industriale alla ricerca dei luoghi di nascita delle nostre grandi aziende

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Confindustria Cuneo, in collaborazione con l’associazione “Turismo in Langa”, propone un percorso che si sviluppa per tutta la durata di Alba Capitale della Cultura d’Impresa

Alba, meta turistica di fama internazionale, capitale dell’enogastronomia e scrigno di preziosi luoghi di arte. Ma esiste un’altra storia di Alba che va raccolta e raccontata nell’anno in cui la città del tartufo banco diventa capitale italiana della cultura d’impresa. È la storia di un’Alba molto diversa da come la percepiamo oggi, una città industriale, in fermento, dove si produceva e si scambiava quanto veniva prodotto all’interno del centro storico, o poco più in là.

Se, oggi, Alba è diventata quello che è lo si deve, anche e soprattutto, al vorticoso sviluppo industriale che ha avuto tra Ottocento e Novecento, e alle intuizioni dei grandi capitani di industria e di personalità illuminate che hanno contribuito al miracolo economico della città dal 1946 in poi.

Una storia che deve essere ricordata e celebrata. Il tavolo di Alba capitale, voluto da Confindustria Cuneo, in collaborazione con l’Associazione Turismo in Langa di Alba, propone, per tutta la durata dell’anno celebrativo, un percorso guidato dal titolo “Sulle strade della cultura d’impresa albese”, alla scoperta dei luoghi dove le grandi industrie albesi hanno avuto origine, ma anche dei siti di archeologia industriale di cui Alba è ricca. Luoghi nascosti e segreti, individuati con l’occhio del ricercatore e del curioso, che raccontano di una città e una società ormai passate, ma ancora in grado di condizionare il presente.

L’itinerario tocca i principali luoghi della cultura di impresa del centro storico di Alba, permettendo di ripercorrere memorie e storie degli imprenditori e dei tanti operai che in quei posti hanno lavorato nel corso dei decenni. I Ferrero, i Miroglio, dinastie di personaggi straordinari, che hanno creato le condizioni per lo sviluppo industriale, turistico e commerciale della città. Le grandi intuizioni di Don Giacomo Alberione, beato, editore, “industriale”, fondatore della congregazione della Famiglia Paolina e della casa editrice Edizioni San Paolo con i suoi infiniti prodotti editoriali come Famiglia Cristiana, Il Giornalino, Jesus. O Giacomo Morra, che fece del suo Hotel Savona il centro mondiale di consumo e promozione del Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco d’Alba. Pio Cesare, fondatore della cantina rimasta ancora oggi all’interno del centro di Alba. Ed ancora Egea, erede delle prime imprese albesi di produzione elettrica: pochi sanno che l’azienda nacque negli anni Cinquanta nei pressi della stazione ferroviaria.

Parlare dell’industria albese vuole anche dire riscoprire le sedi delle proto-industrie di fine Ottocento, oggi veri e propri luoghi di archeologia industriale: la segheria, la fabbrica dei chiodi, il lavatoio pubblico, la fabbrica delle botti, la fabbrica del ghiaccio e l’antico mattatoio, luoghi di assoluto fascino post-industriale, i cui muri racchiudono storie di centinaia di lavoratori, clienti, imprenditori, fornitori.

«Attraverso questo percorso, è possibile ritornare alle radici di un’imprenditorialità che ha fatto la storia, e non solo a livello locale», commenta il direttore di Confindustria Cuneo Giuliana Cirio. «Un viaggio bellissimo, che consente di scoprire luoghi, a volte segreti e nascosti, dal grande fascino, che hanno dato il via allo straordinario successo industriale e imprenditoriale della città di Alba».

Aggiunge il presidente dell’associazione Turismo in Langa Filippo Ghisi: «Siamo onorati di collaborare con Confindustria Cuneo nella realizzazione di questo percorso: Alba è ricca di storie e di storia, e quella della sua industria è davvero meritevole di essere preservata e narrata. Questa proposta va ad arricchire la già imponente offerta turistica della città, ma si rivolge anche agli stessi albesi, che possono riappropriarsi di un pezzo della loro storia».

«Ringraziamo Confindustria Cuneo per aver creduto in questo progetto», conclude l’assessore al turismo del Comune di Alba Emanuele Bolla. «I turisti, ma anche gli albesi, avranno la possibilità di conoscere la cultura d’impresa di questa città. Le varie tappe della visita saranno arricchite con QR Code dove sarà possibile vedere immagini d’epoca e accedere al servizio di prenotazione del percorso di visita».

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