La guerra in Ucraina continua; e sempre più si diffonde anche qui da noi un sentire “militarista”. Sabato 26 marzo dalle 16 alle 17 le Donne in nero manifesteranno in via Maestra, come sempre – da 31 anni – in silenzio. Diffonderemo un volantino con una lettera al nostro Governo e Parlamento, affinché si mettano davvero al servizio della pace. Ecco qui di seguito il testo
LETTERA APERTA
Egregio Presidente del Consiglio e onorevoli Parlamentari,
Fermatevi un attimo a pensare e ascoltate la vostra coscienza: che senso ha – in questa sciagurata guerra in Europa – decidere un aumento delle spese militari[i]?
Non è più che evidente che proprio le tremende armi di distruzione di massa che possediamo ci paralizzano, perché il loro uso scatenerebbe l’inferno nucleare?
E che senso ha inviare all’Ucraina aiuti militari, che servono solo a prolungare l’agonia della popolazione e ad accrescere l’odio tra vicini?
Stiamo sperimentando ancora una volta l’IMPOTENZA delle armi nella soluzione dei conflitti[ii].
Continuare su questa strada non può condurre che alla catastrofe. Fermiamoci!
Vi chiediamo di mettervi al servizio della pace:
- revocate la decisione di fornire armi all’Ucraina[iii], e fate pressione in Europa perché nessuno Stato invii armi, per evitare il rischio di un’escalation senza ritorno
- sostenete tutte le iniziative di resistenza nonviolenta in Ucraina e in Russia, anche inviando delegazioni di vostri/nostri rappresentanti.
- chiedete un intervento diplomatico di gestione della crisi da parte dell’ONU, per un accordo politico negoziato, nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte.
- sottoscrivete finalmente il trattato ONU per la messa al bando delle armi nucleari (primo piccolo passo verso il disarmo – perché l’Italia non l’ha ancora fatto?)
E per il futuro, ricordando l’impegno per la pace richiesto dalla nostra Costituzione, impegnatevi a:
- ridurre progressivamente le spese per armamenti, liberando risorse per la vita
- fermare la produzione e il commercio di armi
- trasformare le “forze armate” in “corpi civili di pace” per l’interposizione non-armata nei conflitti
- uscire dalla Nato o, ancor meglio, trasformarla in un’alleanza per il disarmo
- formare personale esperto in mediazione nei conflitti interni e internazionali
- Grazie per l’attenzione
Le “donne in nero contro la guerra” – gruppo di Alba – dinalba13@gmail.com