Alba ? Non è una città per anziani… la storia di alcuni cittadini e delle loro difficoltà quotidiane

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Scalini, buche, dossi e radici delle piante creano un “percorso ad ostacoli” difficile da superare per gli anziani

Alba non è una città per anziani. Lo diciamo dopo aver raccolto alcune testimonianze di cittadini con “i capelli bianchi” che, dopo aver vissuto oltre un anno di reclusione a causa del Covid, sono obbligati a destreggiarsi tra varie insidie disseminate in più quartieri.

Eccovi le loro storie, che giriamo anche all’Amministrazione comunale, nella convinzione che saranno presi provvedimenti. A sollevare per prima la questione è stata Anna Mollichelli, che abita in corso Michele Coppino, che si è fatta portavoce di alcuni residenti della zona centralissima di Alba per segnalare la situazione. «Da qualche anno – ci spiega – sono andata ad abitare in corso Michele Coppino, a pochi passi dalla scuola elementare di via Fratelli Ambrogio e oggi mi ritrovo in un luogo che sembra dimenticato da tutti. Nelle vicinanze vivono molti anziani e mi sono resa conto di come quella zona non sia assolutamente ospitale nei loro e nei miei confronti.

Prendiamo il controviale di corso Michele Coppino, qui le radici delle piante hanno reso il camminamento sconnesso e pericolosissimo. In via Dacomo, il passaggio pedonale, protetto da dei pali dissuasori, è una vera e propria gimkana tra buchi, dossi e asfalto rappezzato per vari interventi di manutenzione da parte di privati. Lo stesso dicasi per via Fiume, dove per i poveri anziani sono rimaste due panchine che necessiterebbero di una certa manutenzione, visto che sono usurate dal tempo e dalle intemperie.

La mia carrellata prosegue con via Paruzza, che è il percorso più veloce per raggiungere il centro. Quel tratto di strada è trafficatissimo, i marciapiedi sono rotti e gli autoveicoli, per scansare i dossi dissuasori, spesso rischiano di investire i pedoni. Se a questo ci aggiungiamo l’illuminazione che è carente un po’ dappertutto, capirete come la situazione sia insostenibile.

Da quando sono qui non si è mai visto nessun addetto comunale a fare il benché minimo intervento; tutto è abbandonato e anche noi, cittadini che paghiamo le tasse come tutti gli altri, ci sentiamo abbandonati e delusi da chi amministra la città. Qualcuno mi dirà: “quando ha scelto quella zona sapeva a cosa sarebbe andata incontro” ed io gli rispondo, che quando mi sono trasferita ero più giovane, mi sono battuta affinché fosse introdotta una navetta gratuita, per trasportare i pensionati e chi ha difficoltà motorie lungo la circonvallazione e fino in centro.

Ora non abbiamo nemmeno più quella. L’unica soluzione è quella di rimanere chiusi in casa, per evitare pericoli e cadute». Non molto differente la preoccupazione di un gruppo di pensionati di corso Langhe, di cui si è fatto portavoce Carmelo Cantacesso. Qui, nell’occhio del ciclone, ci sono i controviali percorsi a velocità folle dai veicoli. «Noi anziani rischiamo la vita ogni volta che usciamo – scrive il signor Carmelo, che indica il tratto di corso Langhe compreso tra corso Enotria e la Moretta -. Le auto percorrono i controviali a velocità elevatissime ed anche i dissuasori che una volta obbligavano a moderare l’andatura, ormai sono inutili.

Uno è stato rovinato dai mezzi antineve, l’altro invece è talmente basso e molliccio, che non ostacola i veicoli. Le cose non cambiano nemmeno all’ingresso e all’uscita delle scuole. Le mamme che a­prono le portiere per far scendere i propri figli, spesso rischiano di essere investite, da automobilisti senza scrupoli».

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