Alba: In Consiglio comunale discussi interventi cruciali per il futuro della città

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Quello di venerdì 25 febbraio, è stato un Consiglio comunale all’insegna delle cifre, all’ombra dei fondi PNRR e, per molti aspetti, sul filo della polemica. Tutto ciò premesso occorre dire che sono state molte le novità conseguenti all’approvazione delle delibere e alle repliche a interpellanze e interrogazioni. Il Consiglio si è aperto con la surroga di Olindo Cervella, dimissionario per la necessità di meglio seguire la sua azienda, con William Revello già presidente della Quarta commissione.

Le delibere Si è parlato di cifre, di PNRR, di lavori pubblici, dei nuovi emolumenti destinati al presidente del Consiglio e poi al sindaco e assessori, di come cambierà il piano triennale delle opere. Sono state approvate, non senza polemiche, la seconda variazione al previsionale dell’esercizio finanziario 2020-2024; la prima variazione al bilancio 2022 e tre delibere aventi per oggetto avvicendamenti nella Commissione elettorale (dove Elena Di Liddo avvicenda Ester Marello) e la Commissione per l’Istituto Rocca dove Fabio Tripaldi succede a Ester Marello, in Francia per motivi di studio. Più complesso il disposto della delibera F6 che ha determinato la ricostituzione dei componenti della Commissione Regolamento e delle quattro commissioni permanenti alla luce dei recenti avvicendamenti in sala Teodoro Bubbio. E adesso cominciamo a parlare di soldi! E si comincia con la discussione e ratifica in via d’urgenza, tenete a mente questo particolare, della variazione milionaria che consentirà investimenti di assoluto rilievo per la nostra città grazie anche alle risorse previste dal PNRR alla voce “Rigenerazione delle città”. Stiamo parlando di 1,9 milioni destinati alla realizzazione dello scolmatore di via Rio Misureto, di 400mila euro per la messa in sicurezza di via di Mezzo. Parliamo anche dei 720mila euro vincolati per dare sede agli studenti che frequenteranno i corsi di Scienze Infermieristiche nella contestatissima sede di via Maestra e dei quasi 2 milioni che consentiranno la riqualificazione della ex Casa Miroglio. Che proprio ex non è del tutto perché una parte non è stata ceduta al Comune, ma che consentirà la creazione di spazi a disposizione degli uffici comunali, del Centro Studi Fenoglio e di quel Museo Gallizio di cui si parla da anni senza mai trovare l’occasione giusta per mettere nero su bianco. La delibera prevede i­noltre la destinazione di risorse di minore importo per la manutenzione degli edifici comunali e l’adeguamento tecnologico degli uffici. La prima variazione 2022 è invece molto prudente nelle intenzioni, di entità decisamente inferiore e contabilmente basa su partite di giro a cui corrispondono parità di entrate e spese. Le entrate saranno utilizzate per corrispondere l’indennità straordinaria spettante alla Municipale per l’emergenza Covid e il pagamento delle ore di straordinario.

Immancabile polemica L’opposizione non ha perso tempo. Attaccando con una formazione molto aggressiva “a tre punte” con Tripaldi – Gatto – Garassino, Claudio Tibaldi a supporto e gli inserimenti di Rosanna Martini e Maria Chiara Cavallotto dal centrocampo hanno messo in difficoltà la difesa della maggioranza e la pazienza dell’arbitro Boeri da Alba. Nel dettaglio l’opposizione ha contestato duramente il problema istituzionale rappresentato dalla richiesta di approvazione “in via d’urgenza” della delibera D1. Misura giudicata inutile e resa necessaria a causa delle difficoltà a programmare in modo tempestivo le procedure per la partecipazione ai bandi per le risorse del PNRR. «Siamo di fronte – ha sottolineato Alberto Gatto – a una maggioranza che arriva al traguardo in debito d’ossigeno e probabilmente in ritardo essendo questo bando scaduto il 15 febbraio. Si doveva lavorare molto meglio sul piano dei tempi. Adesso si rischia di perdere una grandissima occasione». Confermata l’opposizione alla collocazione della Scuola Infermieri alla Maddalena, l’opposizione ha infine stigmatizzato i ritardi che – di fatto – faranno slittare di un anno l’inizio dei corsi che inizieranno con l’anno accademico 2023/24. In sede di replica, l’assessore al Bilancio Bruno Ferrero ha ribadito le difficoltà incontrate nel formulare l’adesione ai bandi in una situazione di alta complessità interpretativa. «Siamo convinti – ha spiegato Carlo Bo – di avere agito bene e di avere affrontato difficoltà che avrebbero rallentato qualunque amministrazione. Gli uffici lavorano al massimo delle possibilità. La mia paura, questa davvero concreta, è che entro il 2026 bisognerà progettare, ottenere i fondi, costruire e rendicontare le spese a fronte di risultati. Tutto facile in Europa e affatto facile in Italia. Se non rispetteremo i tempi l’Europa non ci perdonerà». Tradotto dal politichese si tratta di un appello all’opposizione a scendere dalle barricate per collaborare per il bene della città.

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