Alba celebra il “Giorno del Ricordo” giovedì 10 febbraio

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Giovedì 10 febbraio Alba celebra il “Giorno del Ricordo”, la giornata istituita nel 2004 per conservare e rinnovare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

In collaborazione con l’associazione Nazionale Partigiani d’Italia sezione Alba-Bra, l’associazione Padre Giuseppe Girotti ed il Centro Culturale San Giuseppe, l’Amministrazione comunale albese ha organizzato due momenti commemorativi.

 Si comincia alle ore 16.00 con la deposizione di una corona d’alloro sulla targa del giardino “Vittime delle foibe” in corso Matteotti.

 Poi, alle ore 17.00 si terrà un Consiglio comunale dedicato alla commemorazione del “Giorno del Ricordo” trasmesso in diretta sulla pagina You Tube “Città di Alba”, con interventi dalla sala Giunta del Palazzo comunale ed in videoconferenza attraverso la piattaforma Zoom.

 Alla presenza del sindaco Carlo Bo e con il coordinamento dell’assessore alla Cultura e all’Ufficio Pace Carlotta Boffa, in rappresentanza degli esuli istriani giuliani e dalmati interverranno Emanuela Giorgini figlia di esuli di Fiume, Elio Superina esule di Fiume, Luciana Rizzotti esule istriana di Cittanova (Novigrad), accanto a Enzo Demaria presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – sezione di Alba e vicepresidente comitato provinciale A.n.p.i., Renato Vai presidente dell’Associazione Padre Giuseppe Girotti e Roberto Cerrato presidente del Centro Culturale San Giuseppe. 

Il sindaco Carlo Bo: “Ringrazio l’associazione Nazionale Partigiani d’Italia sezione Alba-Bra, l’associazione Padre Giuseppe Girotti e il Centro Culturale San Giuseppe per il loro insostituibile ruolo di testimonianza a fianco dell’Amministrazione. Ricordare per non dimenticare, ricordare per non ripetere. Sono convinto che la conoscenza della storia e il ricordo delle pagine anche più buie del nostro passato rappresentino l’unico modo per preservare la memoria e educare le generazioni future ai valori di libertà e democrazia che sono il fondamento della nostra Repubblica”.

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