Al via la stagione dei tartufi con la Fiera Internazionale del tartufo bianco d’Alba

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ALBA – La stagione dei tartufi è partita in Piemonte il 21 settembre con l’apertura dell’attività di ricerca e raccolta per il pregiato tartufo bianco (Tuber Magnatum Pico) e si concluderà il 31 dicembre. Il calendario regionale prevede altre date per la raccolta del tartufo nero pregiato, quello d’estate (scorzone), moscato, uncinato, marzuolo ed altre specie. Il calendario della raccolta dei tartufi cambia di regione in regione ed è importante che gli estimatori di questo prodotto procedano all’acquisto o al consumo dello stesso al ristorante esclusivamente quando autorizzato.

Al tartufo bianco d’Alba è dedicata una Fiera Internazionale che quest’anno, per la 90° edizione, si svolgerà a partire dal 10 ottobre all’8 dicembre prossimo nel pieno rispetto della sicurezza di espositori, visitatori, lavoratori, collaboratori e cittadini albesi con protocolli anti-contagio, disposizioni applicative e misure di prevenzione indicate dal Ministero della Salute e dalla Regione Piemonte. Primo appuntamento con il Palio degli asini domenica 4 ottobre che quest’anno, a causa della pandemia Covid-19 si svolgerà a porte chiuse per evitare gli inevitabili rischi derivanti dall’assembramento degli spettatori, con diretta alle 8,30 sulla pagina www.fieradeltartufo.org.

Sulla base di quanto stabilito dalla legge regionale il tartufo bianco d’Alba del Piemonte farà il suo ingresso in ristoranti, mercati e negozi, fino al 31 gennaio 2020. Per gli appassionati di tartufi l’esperienza della cerca è molto importante ed emozionante. Il cercatore o “trifolao” ha bisogno di avvalersi della insostituibile collaborazione di un cane dal fiuto finissimo, addestrato al riconoscimento dell’aroma di questo fungo, e dell’intuito maturato in anni di esperienza. Il tartufo, dopo essere stato individuato dal cane, viene estratto dal terreno dal cercatore. Questa è una operazione in cui il “trifolao” utilizza un particolare zappino e che richiede di essere svolta con la massima delicatezza.

Il Centro Nazionale Studi Tartufo e l’Unione delle Associazioni Trifolao Piemontesi spiegano quanto sia necessario un periodo di “tregua” per evitare un eccessivo sfruttamento dell’ambiente durante un momento fondamentale per la maturazione dei corpi fruttiferi. Il “fermo biologico”, che decreta lo stop alla raccolta per tutte le specie di tartufo dal 1 al 20 settembre, è parte integrante del percorso vitale di questo fungo, e quindi necessario e importantissimo. Questo semplice un gesto di civiltà e rispetto per l’ambiente tartufigeno consente di godere appieno di questa risorsa nel corretto periodo.

Nel frattempo procedono negli uffici della Provincia a Cuneo gli esami di idoneità per gli aspiranti cercatori di tartufi soprattutto nell’area di Langhe e Roero, ma anche per altre specie nel Monregalese e su tutto il territorio cuneese lungo la fascia pedemontana. La terza e ultima sessione dell’anno sarà martedì 24 novembre e porterà ad un totale di 98 gli esaminati nel 2020.  Ogni anno sono circa un centinaio le domande per partecipare alla selezione ed ottenere i tesserini che autorizzano la raccolta dei tartufi nelle zone libere. La Provincia, tramite i suoi agenti di Polizia faunistica, svolge anche funzioni di controllo sui tesserini, sulle modalità di ricerca e raccolta, lavorazione e commercializzazione dei tartufi. Sono previste pesanti sanzioni amministrative per le violazioni delle norme in materia.

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