Al Castello di Grinzane Cavour Onde di bellezza e geometrie coltive nei paesaggi e nei paesi del vino

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In qualità di “sito specifico UNESCO”, l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour è impegnata nel dare contenuti e tenere viva l’attenzione sul riconoscimento che il 22 giugno 2014 ha inserito i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato tra i patrimoni dell’Umanità.

 

Tra le varie iniziative, spicca l’Omaggio: “Langhe-Roero e Monferrato: Onde di bellezza e geometrie coltive nei paesaggi e nei paesi del vino”, giunto all’8ª edizione e in programma per domenica 18 giugno 2023 alle ore 10.30 al Castello di Grinzane Cavour, sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour.

L’Omaggio “Langhe-Roero e Monferrato: Onde di bellezza e geometrie coltive nei paesaggi e nei paesi del vino” vuole valorizzare il lavoro e gli artefici che stanno dietro alla bellezza viticola riconosciuta patrimonio dell’Umanità. Anche per stimolare fra i viticoltori il positivo sentimento dell’emulazione, utile per rafforzare la tensione verso il rispetto del paesaggio e verso il bello.

In quest’ottica:

– vengono premiati i versanti collinari e non i singoli vigneti, per dare l’idea di una bellezza costruita dal lavoro di più vignaioli;

– vengono premiati anche i Sindaci dei rispettivi Comuni: per sensibilizzare gli Amministratori locali sui temi della tutela del paesaggio;

– vengono premiati i versanti collinari di Langhe-Roero e Monferrato indicati dai rispettivi Consorzi di Tutela.

Nella sua sezione internazionale, l’Omaggio rende onore ai paesaggi del vino più belli o significativi del mondo. E, insieme con i viticoltori, omaggia le rispettive Amministrazioni comunali, per dare l’idea che il paesaggio agrario è una bellezza condivisa, frutto delle cure di più mani.

La 1ª edizione dell’Omaggio (2014) è stata dedicata a tutti i viticoltori di Langhe-Roero e Monferrato per sottolineare che il riconoscimento UNESCO ha premiato una bellezza e una civiltà costruite nei secoli da generazioni e generazioni di viticoltori e contadini.La 2ª edizione (2015) ha voluto ancora insistere sui valori della civiltà vitivinicola di Langhe-Roero e Monferrato, andando a omaggiare i paesaggi e i paesi viticoli argentini di Mendoza, costruiti dai nostri antenati emigrati laggiù tra fine Ottocento e inizio Novecento.

La 3ª edizione (2016) si è aperta al confronto con una delle più mature e prestigiose realtà vitivinicole del mondo: la Borgogna, anch’essa patrimonio UNESCO con i suoi Climats. Ospiti dell’Omaggio sono stati Aubert De Villaine (che in qualità di Presidente ha portato al riconoscimento UNESCO la candidatura dei Climats) e Guillaume d’Angerville (attuale Presidente dei Climats UNESCO).

La 4ª edizione (2017) ha avuto ospite il paesaggio viticolo UNESCO del Tòkaj ungherese, un territorio di grandi tradizioni storiche, di recente rinato all’ambizione e alla qualità dopo gli anni bui della massificante dominazione sovietica. L’Omaggio è stato dedicato all’eroe di questa rinascita, il viticoltore Istvan Szepsy, un vero e proprio mito a livello internazionale per la tenacia, la visione e la forza con cui ha recuperato i vini del Tòkaj ai fasti imperiali e alla ribalta internazionale.

 

La 5a edizione (2018) ha reso omaggio alla GEORGIA, culla della viticoltura e della civiltà del vino in anfora (Qvevri), patrimonio culturale UNESCO dal novembre 2013. Attraverso qualificati interventi si è risalito da un lato alle origini della viticoltura (recenti scoperte archeologiche datano la civiltà del vino georgiana a 8mila anni fa), mentre dall’altro si sono illustrati i più moderni studi scientifici sul patrimonio genetico della vite e sulle sue applicazioni in termini di coltura e di vinificazione.

La 6ª edizione (2019) ha reso omaggio ai paesaggi e alla civiltà del vino della Mosella e del Pfalz. In particolare sono stati omaggiati i versanti viticoli di Kastanienbusch nel comune di Birkweiler per il Pfalz e quelli ritenuti più verticali al mondo di Bremmer Calmont per la Mosella. Presenti all’evento le maggiori Autorità di settore del mondo del vino della Mosella e del Pfalz (Tina Kiefer-Hechtmann vicepresidente della Pfalzwein).

 

La 7a edizione (2022) ha reso omaggio al COLLIO, stupenda regione viticola a cavallo del confine italiano e sloveno, ricca di borghi medioevali e dolci colline verdeggianti di vigneti, che producono ottimi vini. Ospite dell’Omaggio è stato il viticoltore Damijan Podversic, anima e cuore di una terra tanto bella quanto vessata dalla storia.

L’8a edizione, realizzata grazie alla preziosa collaborazione con i Consorzi di Tutela Vini e Confimi Industria Piemonte, rende omaggio ai paesaggi viticoli e ai vini della Repubblica Slovacca. Una realtà viticola geograficamente e storicamente legata al Tokaj ungherese, quindi dal passato “imperiale”, oggi in esuberante crescita anche in ragione dei cambiamenti climatici in atto.

Ed è proprio su questi temi di grande attualità che Autorità del settore e viticoltori di Langhe, Roero e Monferrato e della Slovacchia si confronteranno nel corso di due giorni di incontri, degustazioni e cerimonie ufficiali.

Le presenze istituzionali dell’Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma e del Consolato Onorario della Repubblica Slovacca a Torino animeranno il confronto sulle linee di sviluppo delle politiche UE. I contenuti più propriamente enogastronomici saranno svolti grazie all’esclusiva presenza di Tomáš Chvostek, cuoco dell’Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma e del viticoltore Tomáš Besler, in rappresentanza della Tokaj&Co, la più importante realtà viticola slovacca.

L’Omaggio, grazie all’organizzazione dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba, l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e della Banca d’Alba, presenta comunque un’orgogliosa anima locale, ben radicata sulle colline di Langhe-Roero e Monferrato e fondata sulla convinzione che il riconoscimento UNESCO:

  1. a) è un punto di partenza e non un traguardo definitivo;
  2. b) è merito esclusivo di chi lavora e governa quelle colline;
  3. c) è un bel quadro bisognoso di un’altrettanto bella cornice.

 

Di qui il doveroso riconoscimento ai viticoltori e alle Amministrazioni comunali che insieme curano i più bei versanti collinari viticoli del Barolo (Rocche dell’Annunziata di La Morra), del Barbaresco (Cottà di Neive), del Roero (San Michele di Canale), del Dogliani (Valdibà di Dogliani), del Moscato d’Asti (Valle Bagnario di Strevi), del Nizza (Località Crocetta di Mombercelli), della Barbera d’Asti (Borgata Quaglia di San Martino Alfieri), del Ruchè di Castagnole Monferrato (Loc. Prato Doneo di Grana Monferrato), dell’Alta Langa (Località Caffi di Loazzolo), del Timorasso Derthona  (Strada Montiroglio di Carezzano e Paderna) e del Gavi (Strada della Chiesa di Rovereto di Gavi).

“Con grande entusiasmo ogni anno organizziamo questa manifestazione – commenta Roberto Bodrito, presidente dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour –, che riscuote un crescente successo perché premia e incoraggia i viticoltori a curare il paesaggio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO e permette al nostro territorio di confrontarsi con importanti realtà vinicole nel mondo. La Repubblica Slovacca, ospite dell’edizione 2023, rappresenta un eccellente confronto con un Paese situato in una posizione strategica, ricco di natura e di tradizioni popolari, dove la viticoltura ha radici che affondano nel tempo”.

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