Addio a Suor Palmina: la “seconda mamma” dell’asilo di Cristo Re

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Lo confesso: a 60 anni suonati, mi è scappata una lacrimuccia, alla notizia che suor Palmina Rocca ha chiuso per sempre gli occhi. Non è tanto il lutto ad avermi colpito (in fondo questa suora luigina ha avuto un percorso sulla terra durato ben 96 anni), ma è stato un sussulto, che mi ha riportato indietro negli anni e precisamente a metà degli anni ’60, quando piccolissimo entrai nell’asilo di Cristo Re e fu proprio lei ad accogliermi, cercando di consolarmi dal mio pianto disperato, quando mi accorsi che mia madre era uscita dalla porta per andare al lavoro, “abbandonandomi” per la prima volta. Le immagini indelebili di quell’episodio, mi hanno portato a ricordare quei tre anni abbondanti trascorsi in quell’asilo, con quella donna minuta, ma estremamente energica.

Mi ricordo altre suore: penso alla dolcezza di suor Fidelis, alla mitezza di suor Gaudenzia, ma anche alla severità di suor Palmina, che forse oggi in un contesto sociale estremamente mutato, sarebbe additata e criticata. Invece per me è stata una seconda mamma, che dispensava consigli, educazione ed anche qualche punizione. Anche nella mensa, quando il menù era fisso, lei ci “invitava” ad assaggiare di tutto, compreso il fegato, che ancora oggi odio. Insomma quell’asilo, allora gestito dai religiosi era un luogo di rettitudine ed ordine.

Per chi ha visto il film “The blues brothers”, suor Palmina era l’incarnazione reale di sorella Mary Stigmata, che i fratelli chiamavano benevolmente la Pinguina. Non credo di averla mai vista senza la divisa di ordinanza, con la tunica ed il velo bianco ed ora che ho rivisto la foto di questa signora, che ha continuato a lavorare nel campo del sociale fino a poco tempo fa, mi ha fatto un certo effetto ed ho fatto grande fatica a riconoscerla. Ho chiesto a suor Beatrice la conferma che fosse davvero lei e ne ho avuto la conferma. «Si è addormentata con serenità in attesa del “matrimonio eterno” con il signore» – mi ha detto la sorella. Ciao suor Palmina, mi mancherai, ma credo di poter dire che, dopo aver letto queste righe, mancherai a moltissimi altri miei coetanei.

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