Ad Alba una giornata per celebrare i cento anni di Primo Levi

0
159

Cento anni fa, il 31 luglio 2019, nasceva Primo Levi, uno dei più importanti scrittori italiani del secondo dopoguerra.

Per celebrarlo il “Premio Roddi”, il Comune di Monforte d’Alba e l’Associazione culturale “Castello di Perno”, in collaborazione con Banca d’Alba, hanno organizzato una giornata commemorativa domenica 29 settembre.

La giornata avrà inizio alle ore 10,30 presso il Palazzo Banca d’Alba con un incontro aperto al pubblico dal titolo “Primo Levi e la precedenza della poesia”.
Il Professor Giovanni Tesio racconterà un Primo Levi meno conosciuto, ma non trascurabile. Non solo il testimone, non solo il prosatore, il memorialista, il saggista, il “moralista”, ma il poeta: dagli anni del liceo agli anni finali. Precedenza della poesia perché la poesia viene in lui prima della prosa e poi poesia che di prosa in lui si nutre. Ma sempre, tra pathos e ironia, la poesia di un poeta atipico, forte e inconsueto, fuori da tutte le etichette.

La giornata proseguirà con un importante momento nel pomeriggio alle ore 17 presso la Piazzetta di Perno sotto le mura che verrà intitolata a Primo Levi, questo a cura del Comune di Monforte e dell’ANPI sezione di Alba. Seguirà la salita alla suggestiva cornice del Castello di Perno, già storica sede della Casa Editrice Giulio Einaudi e oggi di proprietà di Gregorio Gitti, accompagnata dalle letture di testi di Primo Levi a cura di Giovanni Tesio e Laura Della Valle.

A conclusione della giornata, alle ore 18,00 presso il Castello di Perno (dove Levi, ospite di Einaudi, soggiornò e scrisse), verrà presentata la prima esecuzione nazionale di Argon, declinazione in musica e versi dell’omonimo racconto di Primo Levi, ad opera del poeta e compositore Michele Gazich (voce, violino, viola), accompagnato da Marco Lamberti (chitarra, bouzouki, seconda voce).

Argon di Primo Levi è racconto incipitario de Il sistema periodico (1975), la sua autobiografia attraverso i 21 elementi della tavola periodica. Levi, oltre che scrittore, fu chimico. I suoi antenati ebrei piemontesi, inerti come il gas Argon, vivevano – racconta – a margine della società, per forza o per scelta. Argon di Gazich, con flash musicali e poetici, descrive l’attività degli artisti: come api o lombrichi operano in segreto e negletti dal mondo, ma ne garantiscono la sopravvivenza.

Dichiara Gazich: “Il racconto di Primo Levi è stato inoltre lo spunto per indagare le manifestazioni musicali della comunità ebraica piemontese nel Novecento. Prezioso è stato il lavoro di un altro Levi, Leo, che raccolse sul campo e registrò le musiche della tradizione ebraica in Piemonte nel 1954. Un canto di questa tradizione è stato inglobato nella mia composizione ed è stato il seme da cui si sono sviluppate musica e parole”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui