A Dogliani in occasione del Festival della Tv una mostra in omaggio al fotografo Gian Andrea Porro, scomparso nel 2019

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Durante il Festival della TV di Dogliani, dal 3 al 5 settembre, verrà organizzato un omaggio voluto dalla famiglia in ricordo Gianandrea Porro, fotografo professionista di Dogliani, scomparso nel 2019. Sempre pronto a mettere le sue capacità al servizio della comunità doglianese, è stato spesso il fotografo di ogni manifestazione che si svolgeva in paese.

Nel ricchissimo archivio non potevano mancare le fotografie dedicate al Festival della TV, che aveva seguito fin dalla prima edizione. La mostra ripercorre la kermesse con una ventina di ritratti in bianco e nero scelti tra i volti più noti ed espressivi del mondo della comunicazione e dello spettacolo.

Le due fotografie di apertura sono i ritratti del fotografo Peter Lindbergh e di Padre Enzo Bianchi (entrambi non sono mai stati al Festival), che rappresentano il percorso di formazione professionale e spirituale a cui Gian Andrea si ispirava.

In particolare, il suo lavoro è stato influenzato dal leggendario fotografo tedesco, che aveva conosciuto e fotografato in un suo workshop. Entrambi amavano ritrarre le persone, la cui bellezza si anima andando oltre al puro piano estetico: i volti dei personaggi della comunicazione si rivelano in ritratti intimi e psicologici, profondamente umani e organici. Scatti al naturale, spesso in bianco e nero, empatici, senza ritocchi in postproduzione.

Sono le immagini a creare la narrazione, a raccontare anche qualcosa in più sul loro autore, come le parole non riuscirebbero, instaurando un rapporto diretto con lo spettatore.

Gian Andrea Porro studiò all’Istituto Europeo di Design di Milano e si specializzò nel triennio con indirizzo Moda e Still Life. Assistente al giornale Moda (Ed. Eri) in seguito lavorò per il gruppo Rizzoli. Dopo aver trascorso quattro anni alla rivista Vogue (edizioni Condè Nast) come assistente fotografo, esordì a Vogue Sposa con il servizio redazionale del matrimonio della figlia di Lina Sotis.

Collaborò con importanti fotografi come Toni Thorimbert, Marco Glaviano, Sofia Riva e Costantino Ruspoli. Pubblicò su numerose riviste italiane, alternando lavori commerciali, cataloghi ai lavori di reportage. Il suo lavoro con i ritratti dei commercianti di Dogliani fu recensito dalla rivista “Fotografare”.

Porro si interessò alle tradizioni del territorio piemontese, occupandosi della stampa di suoi libri fotografici. “Il Popolo dei malgari”, pubblicato nel 2005 e ristampato con una nuova veste editoriale qualche anno dopo, è stato presentato sia al Salone del Libro di Torino che alla Fondazione Ferrero di Alba. Il libro riporta personaggi ed ambienti che caratterizzano questo antico mestiere che oggi rappresenta l’ultimo baluardo nella difesa dell’ambiente e nel presidio del territorio. E’ stato definito “Fotografo antropologo”.

Negli ultimi anni si occupò di reportage fotografici sul Kenya, Brasile, su Israele e su Londra.Molto apprezzati i suoi lavori per Terra Madre.

La mostra resterà aperta con il seguente orario: Sabato e domenica: 10-12.30 | 15 -18.
Per accedere alla mostra sarà obbligatorio esibire la Certificazione verde Covid-19.

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