A Castellinaldo una domenica medioevale al castello

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Sarà un tuffo nella storia, quello di domenica 22 maggio a Castellinaldo d’Alba: in una giornata organizzata dall’organizzazione “Castrum Aynaldi – Apri le tue braccia” e tutta edicata agli “Statuta loci Castellinaldi”. Sarà un vero e proprio omaggio al Medioevo: tutto con ingresso in piazza Castello, a partire dalle 15. In una cornice in cui saranno presenti anche i figuranti degli Antichi Mestieri “Amici di San Vittore” di Priocca (una vera e propria mano tesa per tutto il Roero Orientale) con costumi e attrattive d’epoca, nell’antica cantina del Castello ci sarà spazio anche per una mostra dedicata al beato fratel Luigi Bordino e al ricamo “Punto Castellinaldo Cicin”. L’evento sarà inaugurato da una sfilata del gruppo dei Musici e Sbandieratori “Terre Sabaude”: mentre, alle ore 16, si svolgerà un convegno tra gli Statuti medioevali di Castellinaldo e quelli degli altri Paesi del Roero e delle Langhe, intervallato dal suono della ghironda del maestro Igor Ferro, musicista e compositore di musica medioevale.

Sarà, a tutti gli effetti, un modo per rendere onore a una pubblicazione ad hoc proposta dagli stessi organizzatori nel 2019, e supportata dalla Fondazione Crc: e che trova la sua ragion d’essere documentale in una tesi ad opera della dottoressa Elvina Corino, castellinaldese d’origine, la quale nel 1975 discuse una tesi di laurea in storia del diritto italiano dal titolo “Ricerca storico giuridica su Castellinaldo”. Si tratta di un documento eccezionale, che con il tempo ha trovato la meritata dignità di stampa: e che aiuta a comprendere molto di più sul paese, a partire dal suo rapporto con ciò che riguarda la vigna, il vino, la cantina. Non a caso, lo stesso gonfalone civico reca ancora oggi il grappolo di Barbera come simbolo centrale. A introdurre il tema, per noi, è l’avvocato Enrico Ripa di Meana: presidente del sodalizio organizzatore, e grande conoscitore della materia. «Nel suo ampio elaborato, la dottoressa Corino aveva dato grande risalto agli Statuti medioevali di Castellinaldo, che aveva trascritto e commentato articolo per articolo. Nell’archivio del castello è conservata una copia degli Statuti che risale al 30 maggio 1564: per molti secoli sono rimasti sconosciuti, fino al momento della nostra pubblicazione dal titolo “Coppia Statuta loci Castellinaldi” (dal titolo della copertina dello Statuto conservato nel castello, ndr), tratto proprio dalla tesi di laurea della dottoressa Corino, e che riporta la storia del paese, il commento dei capitoli e degli articoli, e la trascrizione degli Statuti». Legami storici con la vitivinicoltura, dicevamo.

E sì che lo stesso avvocato rammenta: «L’importanza che aveva il vino a Castellinaldo, fin dal Medioevo, è dimostrata da reati specifici e aggravati che miravano specificamente a tutelare le vigne e il vino». Ci sono prove e testi che lo provano: contemplando già allora il reato di danneggiamento arrecato a viti e filari, con l’asportazione di “broppe” e “salices” che era punito con una pena di cinque soldi, così come per gli altrui “raisutos” (le piantine novelle delle viti) e i “Magliosos” (i tralci ancora verdi). C’erano poi i danneggiamenti arrecati alle viti nel periodo compreso tra la fine della potatura e le calende di agosto che erano sanzionati con la pena pecuniaria di due soldi, impennati a cinque da lì al periodo della vendemmia: e il furto di grappoli, più grave se eseguito con animali da soma, oppure di notte. «Per il taglio di un numero di viti variabile fino a cinque -evidenzia Ripa di Meana- la pena era di sessanta soldi per ogni vite tagliata, da sei viti in su era previsto il taglio della mano». Al termine del confronto, si esibirà nuovamente il gruppo degli sbandieratori che salirà nel giardino superiore del castello. I Vinaioli di Castellinaldo d’Alba offriranno una degustazione di vini locali. In caso di maltempo, si effettuerà unicamente il convegno all’interno del Salone polifunzionale di via Marconi.

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