A Bra 412 contagi e 6 ricoveri: i vaccini scudo dal peggio del virus

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Sarà un altro Capodanno senza festeggiamenti in piazza o con grandi ritrovi, a causa del rinfocolare della pandemia i cui effetti sui vaccinati, tuttavia, nella più parte dei casi non destano preoccupazioni

I casi di coronavirus sono così tanti che si fatica a star dietro al loro incedere nella nostra provincia. A Bra il consueto bollettino comunale ne conta oggi 412 (erano 195 una settimana fa, l’impennata è stata del 111% e il tasso di positività ogni mille abitanti schizza al 13,86). Ad Alba 441 positivi dai 260 del 23 dicembre. A Savigliano 414 da 250. A Fossano 421 da 188. A Saluzzo 257 da 96. A Mondovì 487 da 207. A Cuneo 783 da 306. Nel Braidese, Cherasco conta 160 infetti conclamati, Pocapaglia 51, Sanfrè 46, S. Vittoria d’Alba 22, Cavallermaggiore 112, Verduno 7 e La Morra 31. I ricoveri all’ospedale “Ferrero”, dove comunque è scattata precauzionalmente la sospensione delle prestazioni definite non urgenti, sono 29 di cui 6 braidesi, nel complesso 4 in terapia intensiva. Numeri enormemente inferiori a quelli che un quadro epidemiologico come l’odierno avrebbe fatto registrare un anno fa, quando la campagna vaccinale era agli albori. I sieri si confermano efficaci nel ridurre tantissimo il rischio di sviluppare la polmonite bilaterale anche rispetto alla variante Omicron, l’ultima nota del Covid-19. Essa pare provochi sintomi lievi nella maggior parte dei vaccinati, un raffreddore in chi ha già ricevuto anche il booster, la terza dose. E’ più contagiosa della Delta che secondo gli esperti potrebbe presto sostituire quasi del tutto anche in Italia, ma si rivelerebbe quasi impotente su un organismo ben protetto. 

Condizionale ancora d’obbligo, qualche certezza in più la si avrà solo nelle prossime settimane. Intanto il Governo, anche per evitare un effetto lockdown di fatto per i milioni di cittadini coinvolti, libera dal vincolo della quarantena chi è venuto a contatto con un positivo. Niente più isolamento domiciliare per quanti asintomatici hanno già fatto tre iniezioni di vaccino oppure due di cui l’ultima da non più di 4 mesi, idem per chi è guarito dal Covid da non oltre 120 giorni. Questo dovrebbe riportare al lavoro (indossando una mascherina Ffp2 per 10 giorni) personale essenziale e raffreddare l’emergenza anche sul fronte tamponi, con lunghe code alle farmacie e difficoltà nell’ottenere una controprova molecolare. Queste con «il turbillon  di attività e impegni che ci portano a lavorare anche 12 ore al giorno», scrivono dalla Fimmg, ha suscitato l’allarme della Federazione dei medici di medicina generale.

Il Piemonte da lunedì sarà ufficialmente zona gialla, una condizione di fatto anticipata la settimana scorsa da un’ordinanza del presidente Alberto Cirio. Ovunque erano stati previsti sono stati annullati tutti i festeggiamenti all’aperto per il Capodanno. L’augurio, ovviamente, è che si possa tornare a celebrare senza restrizioni nel 2022. L’anno in cui speriamo che, anche grazie alla nostra disponibilità a vaccinarci, il Covid potrà ridursi a una normale influenza.

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