Nicola Dutto motociclista cuneese dalla sedia alla Dakar

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Nicola Dutto è un pilota professionista di moto. Durante la sua carriera, ha vinto molte gare, con il Campionato Italiano ed Europeo Baja nel 2008 e nel 2009 come punti salienti. La sua vita è completamente cambiata nel marzo 2010, quando si è rotto la spina dorsale in un incidente durante la Baja italiana, costringendolo su una sedia a rotelle. Con la corsa nel suo DNA e un’incredibile determinazione, a novembre 2011, nove mesi dopo essere uscito dal letto d’ospedale, Nicola ha lanciato una sfida a se stesso: il ritorno alle corse. Ha sorpreso tutti mentre si presentava all’inizio del leggendario Baja 1000 su un Buggy Polaris, modificato per i suoi bisogni. Dopo questa gara ha annunciato una sfida più grande che nessuno poteva aspettarsi: gareggiare di nuovo su una moto. Sembrava una sfida impossibile ma contro tutte le avversità e animata dalla passione per l’offroad e circondata dal supporto e dalla fiducia delle persone intorno a lui, a cominciare dalla moglie Elena – sempre al suo fianco – e KTM Italia, nel 2012 Nicola gareggiava nei 500 km di lunghezza Baja Aragon diventa il primo pilota motociclistico paraplegico. Questo era solo l’inizio di un progetto più grande: competere con la Dakar. Nicola non smise mai di sognare e lavorare sodo e sviluppò un kit che gli permettesse di correre. Inutile dire che ha trovato molti ostacoli sul suo cammino. Li ha affrontati uno per uno come pilota professionista, come lui. Sei anni dopo può finalmente dire che ce l’ha fatta. Il 6 gennaio 2019 Nicola Dutto prenderà l’avvio del rally Dakar, una delle più voluttuose, sulla sua KTM 450.

“Farò una gara con una KTM equipaggiata con uno speciale roll-bar per proteggere le mie gambe, che ho sviluppato, e sul manubrio ho i pulsanti per il freno anteriore e posteriore, il cambio marcia e per accelerare. Sono in realtà legato alla bici. Non sarò solo Condividerò questa avventura con altri 3 piloti che mi accompagneranno uno di fronte, uno su ciascun lato e uno dietro di me. È un lavoro di squadra. Abbiamo gareggiato insieme con la Dakar Series come Merzouga Rally e il Morocco Rally. Prendo la motivazione motivata a dare il massimo. Sono affascinato dall’idea di trascorrere molte ore in bicicletta spingendo oltre i miei limiti fisici e mentali. Impaurito? Niente mi spaventa “.

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