Un ristorante per uccellini a “portata di obiettivo” Come trasformare giardini e balconi in una palestra per la fotografia naturalistica

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Se il freddo non vi mette in crisi, se vi piace fotografare, se siete curiosi il giusto e gli animali sono vostri amici…. ecco un passatempo che farà bene a voi e soprattutto ai granivori che, in questa stagione, cercano cibo e riparo nelle siepi. Bastano un terrazzo, una fotocamera (non occorre essere attrezzati come i reporter di Oasis), un po’ di cibo e tanta pazienza. Come prima cosa si va in negozio e si acquistano quelle mangiatoie già predisposte per essere appese ad una rete, ai fili dello stendibiancheria, alla ringhiera del balcone, ad un ramo e così via. Poi occorrono tempo libero, pazienza e una macchina fotografica il cui obiettivo copra anche la funzione di teleobiettivo. Se disponete di un’attrezzatura di livello ancora meglio, ma non è necessaria.

Detto tra noi, però, ho visto foto di questo tipo davvero molto molto belle. Ci sarà voluto qualche inverno, ma ne valeva la pena. Una volta appeso il contenitore del cibo – di solito una rete a maglie abbastanza larghe da consentire l’accesso ai semi, compattati da una matrice grassa – dovrete solo attendere che l’appetito guidi nelle vostre vicinanze i piccoli clienti dell’inatteso ben di Dio. Le prime ad arrivare saranno le cinciallegre (ce ne sono moltissime anche nei giardini di città) grazie alla loro intelligenza e al fatto che accettano volentieri il cibo offerto dalle mangiatoie.

Ma, poco per volta, il nostro ristorante avrà altri clienti. Io sto cercando di avvicinare un simpatico pettirosso che, al momento, resta sulle sue. Ma non importa: l’inverno è ancora lungo, la mangiatoia sempre piena e i miei amici sanno dov’è! Le foto? Mi dicono i naturalisti “veri” che bisogna appostarsi al mattino, restare immobili per ore e aspettare l’attimo fuggente. Guarderò volentieri le vostre!

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