POLITICA – Qualche riflessione a freddo sui risultati delle ultime elezioni

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Gentile direttore,

una analisi complessiva dell’ultima tornata elettorale su scala nazionale, deve essere foriera per il Pd e per l’intero campo delle forze progressiste di una rinnovata consapevolezza di  ruolo, sulle politiche da mettere in atto e sulla necessità di costruzione di una alternativa di governo chiara.

Parto dal ruolo auspicando la parola fine a tutte le dinamiche e le conseguenti polemiche autoreferenziali, così distanti dai bisogni reali del paese e spesso tipiche dell’automantenimento di un ceto politico che a colpi di tweet , di io anteposto al noi, rischia di condannare l’intero centrosinistra alla definitiva marginalità.

Serve quindi, per una alternativa al sovranismo dilagante, ridare voce alla azione politica, proposte, progetti, idee nuove e radici antiche; serve essere sinistra del cambiamento che è la funzione quasi per antonomasia che spetta al campo progressista.

Serve miscelare il riformismo e la radicalità consci che la sola azione riformatrice dall’alto senza il supporto di un popolo rischia di essere sterile mentre la radicalità lasciata a se stessa si confina spesso in infeconda testimonianza.

Si riparta allora dai fondamenti costituzionali, in primis il lavoro e la centralità del lavoro con l’ambiziosa sfida di aprire un grande dibattito sulla esigenza di  scrivere un nuovo  statuto dei lavoratori capace di tutelare indistintamente tutti i lavoratori siano essi dipendenti, autonomi o partite iva.

Si declini poi come prerequisito a qualsivoglia azione politica il tema della sostenibilità ambientale, la nuova grande frontiera con cui un campo progressista del terzo millennio deve essere capaci di misurarsi.

In sintesi per arrivare ad ipotizzare una alternativa di governo è necessario affiancare alla opposizione istituzionale una nuova opposizione sociale a partire da quelle periferie fisiche ed esistenziali che , da una prima analisi del recente voto amministrativo, in modo pressoché omogeneo hanno premiato le forze avverse al centrosinistra.

L’augurio  e la sfida è  di ritrovare con il  popolo  quella che un tempo si chiamava la connessione sentimentale, non sbeffeggiando il così detto voto di pancia ma cercando con un impegno di lungo corso  di riportarlo a cuore e testa.

Questo è il compito della sinistra del futuro , riappassionare i cittadini alla politica a partire dall’intramontabile esigenza di cambiare il mondo e lenirne le  sue ingiustizie, consci che , come diceva  il grande Enrico Berlinguer , può essere un modo per riempire degnamente una  vita.

Tutto il resto è un effimero tweet.

Massimo Scavino

componente

Direzione Pd Piemonte

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